Rome: Does Pasolini still live here? Amongst shanties, tower blocks, Roma camps and squats

The article explores the relationship between Rome, its margins, and its urban and social transformations, starting from Pasolini's writings and arriving at the experiences of the Stalker collective and more recent projects carried out with the Department of Architecture of Roma Tre University. It begins with Pasolini's "Journey Through Rome and its Surroundings" (1958), which describes urban expansion, the emergence of shacks and "concentration camps" for the poor, in contrast with tourist Rome. This text is then related to Stalker's early explorations in the 1990s. Stalker, a collective that explores these margins, defined as "Actual Territories," sees them as spaces of hybridization between urban and wild, urban amnesias to be rediscovered. Stalker's transurban walks, inspired by Pasolini, the Situationists, and Tarkovsky, seek to map the city as an archipelago, inviting people to get lost in order to know it. Abandonment is seen as a form of care for these spaces. On the twentieth anniversary of Pasolini's death, Stalker created "Walkabout Pasolini," painting Via del Mandrione, a place linked to Pasolini's memory, blue and distributing leaflets with the poem "I Ran in the Muddy Twilight." The action aims to restore the image of Pasolini as an itinerant poet who explores urban interstices. The Roma people lived in Mandrione before being moved to Spinaceto, and the text continues with a denunciation of the situation of the Roma in Rome, with the construction of "Solidarity Villages," veritable mono-ethnic camps, and the continuation of stigma and marginalization policies. These are related to Pasolini's text, which divided the borgate (outskirts) into illegal and official ones, the latter considered "concentration camps for the miserable." Finally, the text shifts to Corviale, a place Pasolini did not live to see, and starts from a 1990 article that defined it as "the longest mistake in the world," moving to subsequent projects with Stalker/Nomad Observatory up to the creation of the Corviale City Laboratory and the Porto Fluviale RecHouse project as Third Mission university projects of Roma Tre. The exploration of urban margins leads to a critique of housing policies and participatory redevelopment projects, with the aim of overcoming stereotypes and valuing the potential of these places through the presence, experience, and involvement of residents.

L'articolo esplora il rapporto tra Roma, i suoi margini e le trasformazioni urbanistiche e sociali, partendo dagli scritti di Pasolini e arrivando alle esperienze del collettivo Stalker e ai progetti più recenti portati avanti con il Dipartimento di Architettura di Roma Tre. Inizia con il "Viaggio dentro Roma e dintorni" di Pasolini (1958), che descrive l'espansione edilizia, la nascita di tuguri e "campi di concentramento" per i poveri, in contrasto con la Roma turistica. Testo che viene messo in relazione con le prime esplorazioni d degli anni '90 di Stalker, un collettivo che esplora questi margini, definiti "Territori Attuali", come spazi di ibridazione tra urbano e selvatico, amnesie urbane da riscoprire. Le transurbanze di Stalker, ispirate a Pasolini, ai Situazionisti e a Tarkovskij, cercano di mappare la città come un arcipelago, invitando a perdersi per conoscerla. L'abbandono è visto come forma di cura per questi spazi. In occasione del ventennale della morte di Pasolini, Stalker realizza "Walkabout Pasolini", dipingendo di blu via del Mandrione, luogo legato alla memoria pasoliniana, e distribuendo fogli con la poesia "Correvo nel crepuscolo fangoso". L'azione vuole restituire l'immagine di Pasolini come poeta itinerante che esplora gli interstizi urbani. Al Mandrione abitavano i rom in seguito portati a Spinaceto e il testo prosegue con la denuncia della situazione dei Rom a Roma, con la costruzione di "Villaggi della Solidarietà", veri e propri campi monoetnici, e la continuità dello stigma e delle politiche di emarginazione. Che vengono messi in relaziona con il testo di Pasolini, che divideva le borgate in abusive e ufficiali, queste ultime considerate "campi di concentramento per miserabili". Infine il testo si sposta a Corviale, luogo che Pasolini non aveva potuto vedere, e comincia da un articolo del 1990 che lo definiva "il più lungo errore del mondo" ai successivi progetti con Stalker/Osservatorio Nomade fino alla nascita del Laboratorio di Città Corviale e il progetto Porto Fluviale RecHouse come progetti di Terza Missione universitaria di Roma Tre. L'esplorazione dei margini urbani porta alla critica alle politiche abitative e ai progetti di riqualificazione partecipata, con l'obiettivo di superare gli stereotipi e valorizzare il potenziale di questi luoghi attraverso la presenza, l'esperienza e il coinvolgimento degli abitanti.