Villa Lante al Gianicolo fu progettata da Giulio Romano per Baldassarre Turini da Pescia tra il 1521 e il 1524. La posizione isolata, le dimensioni contenute e l’aspetto antichizzante combinano magistralmente gli elementi simbolici, culturali e artistici del primo Cinquecento romano, rappresentando un perfetto ritratto in architettura del suo committente, un potente e colto prelato, fedele ai papi medicei Leone X e Clemente VII. Realizzata su antiche sostruzioni romane, identificate come gli "Horti di Marziale", costituisce uno dei primi esempi di ricostruzione filologica basata su fonti classiche, con un progetto che eleva le antiche rovine a fondamenta simboliche e strutturali. L’architettura, articolata su quattro piani, si distingue per proporzioni classiche e soluzioni innovative, come la loggia con serliane e colonne antiche. Gli interni, ornati da affreschi e stucchi, evocano ideali di rinascita della cultura antica e celebrano la cultura romana e i miti fondativi dell'unione tra la civiltà etrusca e quella romana. L'edificio, che ebbe una forte influenza nell’architettura del Cinquecento, pur nella sua dimensione ridotta, si distinse per l’uso di materiali tradizionali – come lo stucco romano – e per dettagli tecnici avanzati e rappresenta una sintesi unica di rustico e sofisticato, intimità e monumentalità, che incarna appieno le aspirazioni culturali e artistiche del suo committente e della cultura rinascimentale di impronta medicea.

Mussolin, M. (2023). Baldassarre Turini “animi causa fecit”. Villa Lante al Gianicolo e gli esordi di Giulio Romano architetto. In M.R. Alessandra Giannotti (a cura di), Baldassarre Turini tra la Toscana dei Medici e la Roma di Raffaello. Politica, arte e riformismo religioso 1513-1543 (pp. 73-100). Roma : Quasar Edizioni.

Baldassarre Turini “animi causa fecit”. Villa Lante al Gianicolo e gli esordi di Giulio Romano architetto

Mussolin M
2023-01-01

Abstract

Villa Lante al Gianicolo fu progettata da Giulio Romano per Baldassarre Turini da Pescia tra il 1521 e il 1524. La posizione isolata, le dimensioni contenute e l’aspetto antichizzante combinano magistralmente gli elementi simbolici, culturali e artistici del primo Cinquecento romano, rappresentando un perfetto ritratto in architettura del suo committente, un potente e colto prelato, fedele ai papi medicei Leone X e Clemente VII. Realizzata su antiche sostruzioni romane, identificate come gli "Horti di Marziale", costituisce uno dei primi esempi di ricostruzione filologica basata su fonti classiche, con un progetto che eleva le antiche rovine a fondamenta simboliche e strutturali. L’architettura, articolata su quattro piani, si distingue per proporzioni classiche e soluzioni innovative, come la loggia con serliane e colonne antiche. Gli interni, ornati da affreschi e stucchi, evocano ideali di rinascita della cultura antica e celebrano la cultura romana e i miti fondativi dell'unione tra la civiltà etrusca e quella romana. L'edificio, che ebbe una forte influenza nell’architettura del Cinquecento, pur nella sua dimensione ridotta, si distinse per l’uso di materiali tradizionali – come lo stucco romano – e per dettagli tecnici avanzati e rappresenta una sintesi unica di rustico e sofisticato, intimità e monumentalità, che incarna appieno le aspirazioni culturali e artistiche del suo committente e della cultura rinascimentale di impronta medicea.
2023
978-88-5491-452-0
Mussolin, M. (2023). Baldassarre Turini “animi causa fecit”. Villa Lante al Gianicolo e gli esordi di Giulio Romano architetto. In M.R. Alessandra Giannotti (a cura di), Baldassarre Turini tra la Toscana dei Medici e la Roma di Raffaello. Politica, arte e riformismo religioso 1513-1543 (pp. 73-100). Roma : Quasar Edizioni.
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