Le migrazioni internazionali sono state a lungo permeate dal "nazionalismo metodologico” che ha influenzato la comprensione della realtà sociale e prodotto ricerche prettamente nazionali (Wimmer & Glick Schiller, 2002). Alla fine degli anni ‘90, il transnazionalismo migrante ha portato alla ribalta, prima negli Stati Uniti e poi in Europa, una nuova prospettiva che osserva i legami in essere con i paesi di origine, collega diverse località e pone sfide agli approcci strettamente orientati alla nazione (Amelina, Faist & Nergiz, 2013). Negli studi su migrazioni e transnazionalismo gli studenti internazionali sono stati a lungo ignorati a favore di altre categorie di migranti per lavoro sia poco che molto qualificati. Nel frattempo, il numero degli studenti internazionali impegnati in un corso di formazione terziario a livello globale è aumentato significativamente passando da circa due milioni nel 1998 a 5.3 milioni nel 2017 (OECD, 2019). A seguire, la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto molto disomogeneo sui flussi di studenti internazionali tra paesi nel periodo 2019-2021. Mentre la percentuale di studenti in mobilità è diminuita di 6 punti percentuali in Australia e di 9 punti percentuali in Nuova Zelanda, è aumentata in diversi paesi ed è rimasta invariata in molti altri (OECD, 2023). Con la definizione di “studente in mobilità internazionale” l’UNESCO (n.d.) intende “individui che hanno attraversato fisicamente un confine internazionale tra due paesi con l’obiettivo di partecipare ad attività educative nel paese di destinazione, dove il paese di destinazione di un determinato studente è diverso dal paese di origine”. La mobilità degli studenti internazionali denota in realtà caratteristiche transnazionali non solo fisiche come i viaggi tra il paese di origine, quello ospitante e altri paesi, ma anche virtuali come i contatti regolari, la comunicazione e gli scambi linguistici transfrontalieri e pratiche transnazionali come le rimesse o gli scambi di idee, ma anche i legami culturali e politici. La mobilità potrebbe eventualmente trasformarsi in migrazione in un secondo momento sia per il verificarsi di eventi significativi nella vita che come mezzo per raggiungere precisi obiettivi come la ricerca di un lavoro, possibilmente ben remunerato. Il transnazionalismo consente di osservare diverse pratiche dei migranti e delle persone in movimento inclusi gli studenti internazionali e l’impatto di queste pratiche sulla mobilità o l’inclusione sociale. La simultaneità sembra essere l’elemento di congiunzione in grado di spiegare la complessa relazione tra integrazione e transnazionalismo e questo dato potrebbe valere anche per gli studenti internazionali. Sulla base di una ricerca qualitativa effettuata nel 2018 in Francia, di alcuni progetti internazionali in corso, dell’analisi della letteratura sul tema e di successive osservazioni empiriche dal carattere comparativo, si cercherà di fornire alcune risposte preliminari al nesso tra transnazionalismo e mobilità internazionale degli studenti.
Ruspini, P. (2024). Transnazionalismo e Mobilità Internazionale degli Studenti: Un Caso Studio in Prospettiva Comparativa. In V.D.&.A.P. A. M. Ciraci (a cura di), Giornata della ricerca 2023 del Dipartimento di Scienze della Formazione (pp. 549-559). Roma : RomaTrEpress [10.13134/979-12-5977-425-5].
Transnazionalismo e Mobilità Internazionale degli Studenti: Un Caso Studio in Prospettiva Comparativa
Paolo Ruspini
2024-01-01
Abstract
Le migrazioni internazionali sono state a lungo permeate dal "nazionalismo metodologico” che ha influenzato la comprensione della realtà sociale e prodotto ricerche prettamente nazionali (Wimmer & Glick Schiller, 2002). Alla fine degli anni ‘90, il transnazionalismo migrante ha portato alla ribalta, prima negli Stati Uniti e poi in Europa, una nuova prospettiva che osserva i legami in essere con i paesi di origine, collega diverse località e pone sfide agli approcci strettamente orientati alla nazione (Amelina, Faist & Nergiz, 2013). Negli studi su migrazioni e transnazionalismo gli studenti internazionali sono stati a lungo ignorati a favore di altre categorie di migranti per lavoro sia poco che molto qualificati. Nel frattempo, il numero degli studenti internazionali impegnati in un corso di formazione terziario a livello globale è aumentato significativamente passando da circa due milioni nel 1998 a 5.3 milioni nel 2017 (OECD, 2019). A seguire, la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto molto disomogeneo sui flussi di studenti internazionali tra paesi nel periodo 2019-2021. Mentre la percentuale di studenti in mobilità è diminuita di 6 punti percentuali in Australia e di 9 punti percentuali in Nuova Zelanda, è aumentata in diversi paesi ed è rimasta invariata in molti altri (OECD, 2023). Con la definizione di “studente in mobilità internazionale” l’UNESCO (n.d.) intende “individui che hanno attraversato fisicamente un confine internazionale tra due paesi con l’obiettivo di partecipare ad attività educative nel paese di destinazione, dove il paese di destinazione di un determinato studente è diverso dal paese di origine”. La mobilità degli studenti internazionali denota in realtà caratteristiche transnazionali non solo fisiche come i viaggi tra il paese di origine, quello ospitante e altri paesi, ma anche virtuali come i contatti regolari, la comunicazione e gli scambi linguistici transfrontalieri e pratiche transnazionali come le rimesse o gli scambi di idee, ma anche i legami culturali e politici. La mobilità potrebbe eventualmente trasformarsi in migrazione in un secondo momento sia per il verificarsi di eventi significativi nella vita che come mezzo per raggiungere precisi obiettivi come la ricerca di un lavoro, possibilmente ben remunerato. Il transnazionalismo consente di osservare diverse pratiche dei migranti e delle persone in movimento inclusi gli studenti internazionali e l’impatto di queste pratiche sulla mobilità o l’inclusione sociale. La simultaneità sembra essere l’elemento di congiunzione in grado di spiegare la complessa relazione tra integrazione e transnazionalismo e questo dato potrebbe valere anche per gli studenti internazionali. Sulla base di una ricerca qualitativa effettuata nel 2018 in Francia, di alcuni progetti internazionali in corso, dell’analisi della letteratura sul tema e di successive osservazioni empiriche dal carattere comparativo, si cercherà di fornire alcune risposte preliminari al nesso tra transnazionalismo e mobilità internazionale degli studenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.