Abbiamo di fronte tre possibili aree di intervento per tutelare alcune delle con- quiste sociali, politiche e democratiche ottenute nel mondo della memorizza- zione attraverso la stampa. La prima consiste nella regolazione di questi sistemi. Il problema della regolamentazione è far valere l’enforcement rispetto ad aziende che hanno la loro sede istituzionale e le loro infrastrutture industriali lontano da dove vige la giurisdizione. Siamo di fronte a due diverse autorità: gli stati democratici o le istituzioni sovranazionali e le multinazionali digitali, le cui sfere di influenza si sovrappongono, ma che si contendono il controllo dell’egemonia. Del resto stati nazionali e organismi sovranazionali sono figli del sistema di me- morizzazione basato sulla stampa, della promulgazione dei relativi provvedi- menti regolamentari, mentre le aziende tecnologiche traggono il proprio potere dal controllo dell’infrastruttura digitale. La seconda area di intervento riguarda le pratiche. Per cosa usare questi stru- menti? A tutela dei cittadini e delle cittadine, dei lavoratori e delle lavoratrici o a vantaggio dei nuovi sistemi di messa a valore della rappresentazione digitale, a vantaggio del capitale? Possiamo pensare degli usi dell’intelligenza artificiale che abbiano l’obiettivo di proteggere gli spazi comuni, di aumentare la sosteni- bilità delle produzioni, di ridurre gli incidenti sul lavoro, di far valere la giustizia riparativa, dando a ciascuno secondo i suoi bisogni e richiedendo che ognuno contribuisca alla collettività secondo le sue capacità. Per realizzare questa area di intervento abbiamo bisogno della terza gamba delle nostre azioni democra- tizzanti: l’educazione.
Numerico, T. (2024). MACHINE LEARNING E APPROPRIAZIONE DEL FUTURO. In La vie en rouge (pp. 67-80). Roma : Castelvecchi.
MACHINE LEARNING E APPROPRIAZIONE DEL FUTURO
Numerico T
2024-01-01
Abstract
Abbiamo di fronte tre possibili aree di intervento per tutelare alcune delle con- quiste sociali, politiche e democratiche ottenute nel mondo della memorizza- zione attraverso la stampa. La prima consiste nella regolazione di questi sistemi. Il problema della regolamentazione è far valere l’enforcement rispetto ad aziende che hanno la loro sede istituzionale e le loro infrastrutture industriali lontano da dove vige la giurisdizione. Siamo di fronte a due diverse autorità: gli stati democratici o le istituzioni sovranazionali e le multinazionali digitali, le cui sfere di influenza si sovrappongono, ma che si contendono il controllo dell’egemonia. Del resto stati nazionali e organismi sovranazionali sono figli del sistema di me- morizzazione basato sulla stampa, della promulgazione dei relativi provvedi- menti regolamentari, mentre le aziende tecnologiche traggono il proprio potere dal controllo dell’infrastruttura digitale. La seconda area di intervento riguarda le pratiche. Per cosa usare questi stru- menti? A tutela dei cittadini e delle cittadine, dei lavoratori e delle lavoratrici o a vantaggio dei nuovi sistemi di messa a valore della rappresentazione digitale, a vantaggio del capitale? Possiamo pensare degli usi dell’intelligenza artificiale che abbiano l’obiettivo di proteggere gli spazi comuni, di aumentare la sosteni- bilità delle produzioni, di ridurre gli incidenti sul lavoro, di far valere la giustizia riparativa, dando a ciascuno secondo i suoi bisogni e richiedendo che ognuno contribuisca alla collettività secondo le sue capacità. Per realizzare questa area di intervento abbiamo bisogno della terza gamba delle nostre azioni democra- tizzanti: l’educazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.