Con la nuova valutazione periodica e finale si torna al passato da due punti di vista. In primo luogo, vengono reintrodotti i vecchi voti non numerici, da assegnare secondo una scala di 6 giudizi sintetici (da “non sufficiente” a “ottimo”); in secondo luogo, il giudizio sintetico va assegnato sulla scheda all’intera disciplina e non a specifici obiettivi di apprendimento. Si tratta di due scelte particolarmente infelici dal punto di vista psicopedagogico. Tuttavia, ci sono elementi di continuità che, nel complesso, possono prevalere su quelli di discontinuità. Nel testo dell’Ordinanza ministeriale 3/2025, come abbiamo già visto, è scritto che «la valutazione in itinere resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportune» e che «le istituzioni scolastiche possono riportare nel documento di valutazione i principali obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo di istituto per ciascuna disciplina». A prescindere da alcuni cambiamenti di natura lessicale, per cui per esempio l’autonomia e la continuità vengono definite con nomi differenti, le dimensioni da utilizzare per assegnare il voto rimangono sostanzialmente intatte; mentre se ne aggiunge una quinta, relativa alla padronanza lessicale e argomentativa.
Corsini, C. (2025). Dalla valutazione in itinere alla valutazione periodica e finale. In E.N. Cristiano Corsini (a cura di), La valutazione alla Scuola primaria (pp. 35-46). Milano : SANOMA.
Dalla valutazione in itinere alla valutazione periodica e finale
Cristiano Corsini
2025-01-01
Abstract
Con la nuova valutazione periodica e finale si torna al passato da due punti di vista. In primo luogo, vengono reintrodotti i vecchi voti non numerici, da assegnare secondo una scala di 6 giudizi sintetici (da “non sufficiente” a “ottimo”); in secondo luogo, il giudizio sintetico va assegnato sulla scheda all’intera disciplina e non a specifici obiettivi di apprendimento. Si tratta di due scelte particolarmente infelici dal punto di vista psicopedagogico. Tuttavia, ci sono elementi di continuità che, nel complesso, possono prevalere su quelli di discontinuità. Nel testo dell’Ordinanza ministeriale 3/2025, come abbiamo già visto, è scritto che «la valutazione in itinere resta espressa nelle forme che il docente ritiene opportune» e che «le istituzioni scolastiche possono riportare nel documento di valutazione i principali obiettivi di apprendimento previsti dal curricolo di istituto per ciascuna disciplina». A prescindere da alcuni cambiamenti di natura lessicale, per cui per esempio l’autonomia e la continuità vengono definite con nomi differenti, le dimensioni da utilizzare per assegnare il voto rimangono sostanzialmente intatte; mentre se ne aggiunge una quinta, relativa alla padronanza lessicale e argomentativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.