Il contributo presentato illustra i risultati della ricerca di dottorato sul tema delle competenze del dirigente nell’ambito delle pubbliche amministrazioni italiane, condotta dall’autrice nell’ambito del Dottorato in Teoria e Ricerca educativa e sociale, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre. Il progetto di ricerca affonda le sue radici negli studi di settore della sociologia dei processi economici e del lavoro. L’oggetto di analisi è rappresentato dall’inserimento dei principi di autonomia, decentramento e semplificazione nel quadro nazionale italiano. Tali principi, se da una parte consentono di guardare lo spazio pubblico nella sua totalità e trasversalità, dall’altra evidenziano come l’applicazione delle politiche di riforma delle stesse Pubbliche Amministrazioni incontra difficoltà strutturali, in quanto i contenuti delle norme sempre più difficilmente si trasferiscono nei comportamenti dei soggetti. Inoltre, la riforma della Dirigenza Pubblica (Bassanini, Madia, 2017, PNRR) si inserisce nel quadro delle riforme come parte attiva in un progetto di mutamento mirato, assumendo un ruolo di primaria importanza nello sviluppo delle Pubbliche Amministrazioni. In tale contesto, il ruolo del dirigente pubblico risulta fondamentale per conseguire gli obiettivi previsti nelle riforme. L’esercizio e lo sviluppo di una leadership partecipativa possono concorrere efficacemente al raggiungimento di tali obiettivi. Questo passaggio, rilevato nel panorama scientifico contemporaneo, arricchisce il quadro del problema della ricerca, generando una serie di riflessioni utili alla formulazione di alcune ipotesi: i processi di riforma avviati negli ultimi venticinque anni, sebbene avanzati, di per sé non sono sufficienti a trasformare le pubbliche amministrazioni; sussiste una connotazione di forte specificità nelle culture professionali delle PPAA esaminate che rappresenta una variabile importante nella gestione di tali mutamenti; esistono delle competenze dei dirigenti pubblici di natura strategica che travalicano i confini dell'amministrazione di riferimento e che effettivamente possono ritenersi trasversali e necessarie per agire una leadership nella PA. Facendo ricorso all'esame critico della letteratura della sociologia dei processi economici e del lavoro e tenendo conto dei contributi principali coerenti con le ipotesi di lavoro formulate, gli obiettivi della ricerca si articolano nel ricostruire un quadro teorico dei seguenti aspetti: l'analisi dell'evoluzione dei modelli organizzativi (Etzioni, 1961; Blau e Scott,1962; Butera, 1988;); l’analisi dell’evoluzione dei modelli delle pubbliche amministrazioni (Crozier, 1969; Bonazzi, 1993; La Rosa, 2004; Cocozza, 2012); l’analisi dei modelli di gestione (Lipsky, 1969; Dunleavy e Hood, 1994; Freidson, 2007; Denhardt J. & R., 2011); i principali strumenti per l’analisi organizzativa (Gallino, 1993; Mintzberg 1979; Pascal e Athos, 1981; Butera, 2002; Cocozza, 2010). Attraverso una metodologia qualitativa svolta con l’ausilio di interviste e focus group, sono stati indagati tre contesti di indagini rappresentativi per le pubbliche amministrazioni: l’ospedale, l’istituto scolastico e l’istituto penitenziario. L’analisi organizzativa è stata articolata su quattro dimensioni: l’analisi strutturale (Gallino, 1993), l’analisi culturale (Cocozza, 2004a), l’analisi dei ruoli e dei meccanismi di coordinamento (Mintzberg, 1979). Il contributo si focalizza sulla presentazione dei risultati dell’attività di ricerca empirica. In particolare, sul ruolo delle competenze del dirigente quali co-responsabili nel traghettare le PPAA verso le nuove sfide della società contemporanea.
Cecchini, G., It, giulia.cecchini@uniroma3. (2025). Competenze per la leadership partecipativa nelle Pubbliche Amministrazioni: tra responsabilità, trasparenza, coopetition, progettualità e fiducia.
Competenze per la leadership partecipativa nelle Pubbliche Amministrazioni: tra responsabilità, trasparenza, coopetition, progettualità e fiducia
Giulia Cecchini
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2025-04-04
Abstract
Il contributo presentato illustra i risultati della ricerca di dottorato sul tema delle competenze del dirigente nell’ambito delle pubbliche amministrazioni italiane, condotta dall’autrice nell’ambito del Dottorato in Teoria e Ricerca educativa e sociale, presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Roma Tre. Il progetto di ricerca affonda le sue radici negli studi di settore della sociologia dei processi economici e del lavoro. L’oggetto di analisi è rappresentato dall’inserimento dei principi di autonomia, decentramento e semplificazione nel quadro nazionale italiano. Tali principi, se da una parte consentono di guardare lo spazio pubblico nella sua totalità e trasversalità, dall’altra evidenziano come l’applicazione delle politiche di riforma delle stesse Pubbliche Amministrazioni incontra difficoltà strutturali, in quanto i contenuti delle norme sempre più difficilmente si trasferiscono nei comportamenti dei soggetti. Inoltre, la riforma della Dirigenza Pubblica (Bassanini, Madia, 2017, PNRR) si inserisce nel quadro delle riforme come parte attiva in un progetto di mutamento mirato, assumendo un ruolo di primaria importanza nello sviluppo delle Pubbliche Amministrazioni. In tale contesto, il ruolo del dirigente pubblico risulta fondamentale per conseguire gli obiettivi previsti nelle riforme. L’esercizio e lo sviluppo di una leadership partecipativa possono concorrere efficacemente al raggiungimento di tali obiettivi. Questo passaggio, rilevato nel panorama scientifico contemporaneo, arricchisce il quadro del problema della ricerca, generando una serie di riflessioni utili alla formulazione di alcune ipotesi: i processi di riforma avviati negli ultimi venticinque anni, sebbene avanzati, di per sé non sono sufficienti a trasformare le pubbliche amministrazioni; sussiste una connotazione di forte specificità nelle culture professionali delle PPAA esaminate che rappresenta una variabile importante nella gestione di tali mutamenti; esistono delle competenze dei dirigenti pubblici di natura strategica che travalicano i confini dell'amministrazione di riferimento e che effettivamente possono ritenersi trasversali e necessarie per agire una leadership nella PA. Facendo ricorso all'esame critico della letteratura della sociologia dei processi economici e del lavoro e tenendo conto dei contributi principali coerenti con le ipotesi di lavoro formulate, gli obiettivi della ricerca si articolano nel ricostruire un quadro teorico dei seguenti aspetti: l'analisi dell'evoluzione dei modelli organizzativi (Etzioni, 1961; Blau e Scott,1962; Butera, 1988;); l’analisi dell’evoluzione dei modelli delle pubbliche amministrazioni (Crozier, 1969; Bonazzi, 1993; La Rosa, 2004; Cocozza, 2012); l’analisi dei modelli di gestione (Lipsky, 1969; Dunleavy e Hood, 1994; Freidson, 2007; Denhardt J. & R., 2011); i principali strumenti per l’analisi organizzativa (Gallino, 1993; Mintzberg 1979; Pascal e Athos, 1981; Butera, 2002; Cocozza, 2010). Attraverso una metodologia qualitativa svolta con l’ausilio di interviste e focus group, sono stati indagati tre contesti di indagini rappresentativi per le pubbliche amministrazioni: l’ospedale, l’istituto scolastico e l’istituto penitenziario. L’analisi organizzativa è stata articolata su quattro dimensioni: l’analisi strutturale (Gallino, 1993), l’analisi culturale (Cocozza, 2004a), l’analisi dei ruoli e dei meccanismi di coordinamento (Mintzberg, 1979). Il contributo si focalizza sulla presentazione dei risultati dell’attività di ricerca empirica. In particolare, sul ruolo delle competenze del dirigente quali co-responsabili nel traghettare le PPAA verso le nuove sfide della società contemporanea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


