In un contesto di crescente attenzione da parte dell’Unione Europea nei confronti della sostenibilità e della resilienza climatica delle città, la ricerca si è posta l’obiettivo di indagare come le aree urbane sulle coste del Mediterraneo abbiano utilizzato il Programma di Cooperazione Territoriale Interreg per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Interreg ha offerto in passato e offre tuttora diverse opportunità per sviluppare iniziative di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico: nel solo periodo di programmazione 2014-2020, il Programma ha finanziato 780 progetti su questi temi, di cui più di 140 hanno interessato aree e città costiere dell’Europa Mediterranea. Malgrado questo rilevante impegno di risorse, e nonostante la loro particolare vulnerabilità ai cambiamenti climatici, queste città sono tuttora ritenute meno resilienti e sostenibili di quelle dell’Europa centro-settentrionale. La ricerca si è quindi interrogata sugli impatti dei progetti Interreg sulla loro performance climatica e sui fattori che ne hanno condizionato l’efficacia, allo scopo di individuare criticità e opportunità per un migliore utilizzo del Programma ai fini della sostenibilità e resilienza urbana. In una prospettiva più ampia, sulla scia degli studi di public policy analysis, la ricerca ha utilizzato Interreg come “dispositivo di carotaggio” per approfondire la conoscenza dei meccanismi di attuazione di politiche e pratiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, mettendo al centro del discorso i soggetti coinvolti, i loro interessi, motivazioni e meccanismi di interazione. La tesi è strutturata in tre parti: la prima mira a contestualizzare i principali temi oggetto d’indagine, inquadrandoli nell’ambito delle politiche europee sul clima e le aree urbane e posizionando la ricerca all’interno della letteratura scientifica esistente; la seconda, cuore del lavoro svolto, propone dapprima un’analisi quali-quantitativa dei progetti finanziati in tutte le aree urbane dell’Europa mediterranea nel periodo 2014-2020, categorizzandone tipologie di intervento, soggetti coinvolti e risultati, ed esamina poi in maniera più approfondita tre casi studio italiani, rappresentati dalle “città di confine” di Genova, Trieste e Bari; la terza e ultima parte è dedicata alla discussione dei risultati e propone nelle conclusioni alcuni suggerimenti operativi per migliorare l’efficacia dei progetti Interreg, offrendo anche spunti per future ricerche in tal senso. La ricerca ha evidenziato come l’efficacia dei progetti di cooperazione richieda una combinazione favorevole di variabili endogene, riferibili ai contesti locali, ed esogene, ascrivibili al funzionamento stesso di Interreg e al suo posizionamento all’interno del sistema dei fondi europei. Nonostante Interreg abbia teoricamente le potenzialità per supportare la transizione climatica delle città in esame, la combinazione tra complessità dei contesti territoriali costieri e intersettorialità della questione climatica richiede di agire a varie scale per migliorare le sinergie tra tali variabili, facendo leva sia sui sistemi attoriali locali, sia sulla struttura del Programma stesso. Se a scala locale appare essenziale allineare le priorità e progettualità dei vari attori all’interno di visioni collettive e condivise, orientando i progetti verso obiettivi operativi, raggiungibili e rilevanti per il territorio, a livello di Programma appare auspicabile un ripensamento complessivo, con scelte più radicali e coordinate su ambiti geografici di intervento, priorità e azioni ammissibili, per rendere Interreg più incisivo e concorrenziale nel panorama dei finanziamenti europei.
DI PIETRANTONIO, F. (2025). Cooperare per il clima - Interreg e la transizione delle città costiere dell'Europa mediterranea.
Cooperare per il clima - Interreg e la transizione delle città costiere dell'Europa mediterranea
Federica Di Pietrantonio
2025-04-15
Abstract
In un contesto di crescente attenzione da parte dell’Unione Europea nei confronti della sostenibilità e della resilienza climatica delle città, la ricerca si è posta l’obiettivo di indagare come le aree urbane sulle coste del Mediterraneo abbiano utilizzato il Programma di Cooperazione Territoriale Interreg per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici in atto. Interreg ha offerto in passato e offre tuttora diverse opportunità per sviluppare iniziative di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico: nel solo periodo di programmazione 2014-2020, il Programma ha finanziato 780 progetti su questi temi, di cui più di 140 hanno interessato aree e città costiere dell’Europa Mediterranea. Malgrado questo rilevante impegno di risorse, e nonostante la loro particolare vulnerabilità ai cambiamenti climatici, queste città sono tuttora ritenute meno resilienti e sostenibili di quelle dell’Europa centro-settentrionale. La ricerca si è quindi interrogata sugli impatti dei progetti Interreg sulla loro performance climatica e sui fattori che ne hanno condizionato l’efficacia, allo scopo di individuare criticità e opportunità per un migliore utilizzo del Programma ai fini della sostenibilità e resilienza urbana. In una prospettiva più ampia, sulla scia degli studi di public policy analysis, la ricerca ha utilizzato Interreg come “dispositivo di carotaggio” per approfondire la conoscenza dei meccanismi di attuazione di politiche e pratiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, mettendo al centro del discorso i soggetti coinvolti, i loro interessi, motivazioni e meccanismi di interazione. La tesi è strutturata in tre parti: la prima mira a contestualizzare i principali temi oggetto d’indagine, inquadrandoli nell’ambito delle politiche europee sul clima e le aree urbane e posizionando la ricerca all’interno della letteratura scientifica esistente; la seconda, cuore del lavoro svolto, propone dapprima un’analisi quali-quantitativa dei progetti finanziati in tutte le aree urbane dell’Europa mediterranea nel periodo 2014-2020, categorizzandone tipologie di intervento, soggetti coinvolti e risultati, ed esamina poi in maniera più approfondita tre casi studio italiani, rappresentati dalle “città di confine” di Genova, Trieste e Bari; la terza e ultima parte è dedicata alla discussione dei risultati e propone nelle conclusioni alcuni suggerimenti operativi per migliorare l’efficacia dei progetti Interreg, offrendo anche spunti per future ricerche in tal senso. La ricerca ha evidenziato come l’efficacia dei progetti di cooperazione richieda una combinazione favorevole di variabili endogene, riferibili ai contesti locali, ed esogene, ascrivibili al funzionamento stesso di Interreg e al suo posizionamento all’interno del sistema dei fondi europei. Nonostante Interreg abbia teoricamente le potenzialità per supportare la transizione climatica delle città in esame, la combinazione tra complessità dei contesti territoriali costieri e intersettorialità della questione climatica richiede di agire a varie scale per migliorare le sinergie tra tali variabili, facendo leva sia sui sistemi attoriali locali, sia sulla struttura del Programma stesso. Se a scala locale appare essenziale allineare le priorità e progettualità dei vari attori all’interno di visioni collettive e condivise, orientando i progetti verso obiettivi operativi, raggiungibili e rilevanti per il territorio, a livello di Programma appare auspicabile un ripensamento complessivo, con scelte più radicali e coordinate su ambiti geografici di intervento, priorità e azioni ammissibili, per rendere Interreg più incisivo e concorrenziale nel panorama dei finanziamenti europei.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


