The grammatical structures used by human languages may (i) be a cultural product, i.e. historically developed conducts by which humans have found a way to effect conceptualization and communication: in this case, the general capacities of the human brain (e.g. the faculties associated with memory, problem solving, analogical paths) may be responsible for the possibility to develop, adopt and refine this individual and social instrument. Alternatively, (ii) language would not be possible without a Universal Grammar in the brain, underlying all particular grammars of actual languages, and working as an acquisition device for children. This contribution briefly explores the alternative conceptions and explanations of Language Universals under hypotheses (i) and (ii). It suggests that those based on an innate brain endowment are essentially ad hoc arguments, while those based on functional constraints are true explanations for the existence of (quasi) universal features in human languages. Some relevant examples (concerning reflexive pronouns and Negative Polarity Items) are proposed to illustrate how such functional explanations can be made, emphasizing the importance of pragmatic constraints and semantic information, and not just syntactic structure, as the bases for the interpretation and acquisition of linguistic features. Le strutture grammaticali delle lingue umane possono (i) essere un prodotto culturale, ossia comportamenti sviluppati storicamente attraverso i quali abbiamo trovato un modo per realizzare la concettualizzazione e la comunicazione: in questo caso, alla base della possibilità di sviluppare, adottare e perfezionare questo strumento individuale e sociale ci sarebbero le caratteristiche generali del cervello umano (ad esempio le capacità di memoria e di risoluzione di problemi, o di attuare percorsi analogici). In alternativa (ii) il linguaggio non sarebbe possibile senza una Grammatica Universale nel cervello, soggiacente a tutte le grammatiche particolari delle lingue reali, che funzioni come dispositivo per l’acquisizione del linguaggio da parte dei bambini. Questo contributo esplora brevemente le due concezioni alternative e le spiegazioni degli Universali Linguistici relative alle ipotesi (i) e (ii). Suggerisce che quelle basate su una dotazione cerebrale innata siano essenzialmente argomenti ad hoc, mentre quelle basate su vincoli funzionali si presentano come vere spiegazioni per l’esistenza di tratti (quasi) universali nelle lingue umane. Vengono proposti alcuni esempi (riguardanti i pronomi riflessivi e gli elementi a polarità negativa) di come tali spiegazioni funzionali possano essere formulate, sottolineando l’importanza dei vincoli pragmatici e dell’informazione semantica, quindi non solo della struttura sintattica, come basi per l’interpretazione e l’acquisizione delle strutture linguistiche.
Lombardi Vallauri, E. (2025). An epistemological and a concrete argument against innatist explanations of language. In C.R. Susan Irvine (a cura di), ἀγλαὰ δῶρα. Studi miscellanei in onore di Dora Faraci (pp. 581-602). RomaTre-Press [10.13134/979-12-5977-452-1].
An epistemological and a concrete argument against innatist explanations of language
Lombardi Vallauri, Edoardo
2025-01-01
Abstract
The grammatical structures used by human languages may (i) be a cultural product, i.e. historically developed conducts by which humans have found a way to effect conceptualization and communication: in this case, the general capacities of the human brain (e.g. the faculties associated with memory, problem solving, analogical paths) may be responsible for the possibility to develop, adopt and refine this individual and social instrument. Alternatively, (ii) language would not be possible without a Universal Grammar in the brain, underlying all particular grammars of actual languages, and working as an acquisition device for children. This contribution briefly explores the alternative conceptions and explanations of Language Universals under hypotheses (i) and (ii). It suggests that those based on an innate brain endowment are essentially ad hoc arguments, while those based on functional constraints are true explanations for the existence of (quasi) universal features in human languages. Some relevant examples (concerning reflexive pronouns and Negative Polarity Items) are proposed to illustrate how such functional explanations can be made, emphasizing the importance of pragmatic constraints and semantic information, and not just syntactic structure, as the bases for the interpretation and acquisition of linguistic features. Le strutture grammaticali delle lingue umane possono (i) essere un prodotto culturale, ossia comportamenti sviluppati storicamente attraverso i quali abbiamo trovato un modo per realizzare la concettualizzazione e la comunicazione: in questo caso, alla base della possibilità di sviluppare, adottare e perfezionare questo strumento individuale e sociale ci sarebbero le caratteristiche generali del cervello umano (ad esempio le capacità di memoria e di risoluzione di problemi, o di attuare percorsi analogici). In alternativa (ii) il linguaggio non sarebbe possibile senza una Grammatica Universale nel cervello, soggiacente a tutte le grammatiche particolari delle lingue reali, che funzioni come dispositivo per l’acquisizione del linguaggio da parte dei bambini. Questo contributo esplora brevemente le due concezioni alternative e le spiegazioni degli Universali Linguistici relative alle ipotesi (i) e (ii). Suggerisce che quelle basate su una dotazione cerebrale innata siano essenzialmente argomenti ad hoc, mentre quelle basate su vincoli funzionali si presentano come vere spiegazioni per l’esistenza di tratti (quasi) universali nelle lingue umane. Vengono proposti alcuni esempi (riguardanti i pronomi riflessivi e gli elementi a polarità negativa) di come tali spiegazioni funzionali possano essere formulate, sottolineando l’importanza dei vincoli pragmatici e dell’informazione semantica, quindi non solo della struttura sintattica, come basi per l’interpretazione e l’acquisizione delle strutture linguistiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.