Il progetto dottorale dedicato a Pedagogie Comparate, crisi sociale e Pedagogia Clinica considera plurali prospettive euristiche entro l’àmbito epistemico della Pedagogia. Esse rendono il sapere pedagogico simile a un foucaultiano «labirinto» (cfr. Foucault, 1969: 24) contraddistinto da eterogenee curvature gnoseologiche e svolte epistemiche. Pertiene allo studioso il compito di addentrarvisi, esaminando le differenti aree tematiche, le metodologie conoscitive, gli impianti logici, le corrispondenze tra teorie e prassi, i contenuti e i linguaggi con lo scopo di dare forma a una cultura scientifica interpretata secondo un bachelardiano stato di «mobilitazione permanente» (cfr. Bachelard, 1975: 165) della ricerca. Ricerche e significati a proposito dei problemi che riguardano la formazione, l’educazione e l’istruzione del soggetto sono qui considerati a fronte di una «realtà pedagogica» (cfr. Gennari-Sola, 2016: 55) che si configura attraverso la plurivocità delle culture, delle storie di vita, ma pure nel segno di una dilagante crisi sociale. Durante il primo anno del percorso dottorale, l’analisi si è concentrata sulla Parte Prima dedicata alle Semantiche della crisi sociale. Le cinque aree tematiche prese in esame sono state: (a) le migrazioni, il cui processo è da considerarsi come uno degli aspetti maggiormente decisivi rispetto alla presenza di una generale crisi umanitaria contemporanea nonché al rapido declino dell’idea di un pluralismo sociale; (b) il terrorismo, attraverso il quale l’ordine e l’equilibrio sociali vengono destabilizzati dalle incessanti forme della violenza di matrice religiosa e del fanatismo, della xenofobia e dell’intolleranza, dell’estremismo e del razzismo; (c) la pandemia, relativa all’arco temporale compreso tra il 2020 e il 2022, per la quale le società di tutto il mondo sono state interessate da una crisi sanitaria globale; (d) il clima e l’ambiente, quali componenti fondamentali per la vita dell’uomo sul Pianeta per cui pare vengano progressivamente elusi i princìpi di responsabilità e cura; (e) le tecnologie, nella misura in cui esse possono essere osservate come mezzo nel tentativo di porre rimedio alle precedenti forme della crisi sociale oppure essere impiegate quale strumento per giungere a livelli di guadagno e a strutture di potere sempre più ampi. Con il secondo anno, gli studi si sono sviluppati intorno alle Pedagogie Comparate (cfr. Gennari, 2019). Quale scienza pedagogica – di cui si sono enucleati i tratti istituitivi teorico-epistemologici –, essa interviene con lo scopo di meglio comprendere il problema della crisi sociale. All’interno della Seconda Parte intitolata Introduzione alle Pedagogie Comparate: cognizioni sulla crisi sociale, ci si è soffermati sui significati ascrivibili al concetto di cultura. Non soltanto intesa come quell’insieme di usi, tradizioni e costumi propri di una realtà sociale, quest’ultima è stata indagata alla luce delle culture pedagogiche – ossia, osservate nella loro connessione con le dimensioni formative, educative e istruzionali. Le Pedagogie Comparate indagano il problema della crisi sociale attraverso (i) le identità e le differenze, (ii) gli elementi oggettivi e soggettivi, (iii) le dimensioni interne ed esterne proprie delle culture pedagogiche presenti nel contesto mondiale. La ricerca relativa al terzo anno del Corso di Dottorato si è invece concentrata sulla Terza Parte relativa a Il problema della deformazione nella crisi sociale: teorie e pratiche pedagogico-cliniche. Con quest’ultima parte – oltreché recuperare gli aspetti teorico-istitutivi, quindi epistemologici, della Pedagogia Clinica in quanto scienza pedagogica –, il problema della crisi sociale è stato studiato alla luce delle dimensioni deformative, diseducative e deistruzionali dell’essere umano (cfr. Sola, 2024). Teorie e pratiche pedagogico-cliniche possono invero concorrere a scandagliare cause e conseguenze rispetto allo stato di crisi in cui versa il singolo in epoca contemporanea. Ciò muovendo dall’indissolubile intreccio che sussiste tra il mondo dell’interiorità e il mondo dell’esteriorità. Una cultura pedagogica della cura (cfr. ibid.) è quanto la Pedagogia Clinica propone come possibile risposta ai problemi relativi alla crisi sociale, giacché essa s’inserisce nell’alveo delle scienze prospettando e perseguendo, nonché tentando di ripristinare, una forma di responsabilità educativa e sociale. La presente Tesi dottorale muove nel tentativo di evidenziare la necessità di un efficace dialogo fra i saperi nell’ottica di una relazione inter- e trans-disciplinare. Da qui nasce la possibilità di pensare a un’epistemologia del tertium comparationis: ossia, un orientamento epistemologico in Pedagogia teso a indagare quante più relazioni possono instaurarsi fra conoscenze, discipline, realtà culturali, posizionamenti valoriali, oggetti, aspetti della società e dimensioni proprie dell’umano. Il presente progetto di ricerca introduce la possibilità di pensare la cultura dell’umano a fronte di un inedito orizzonte epistemologico con lo scopo di esplorare il labirinto culturale entro cui si diramano i plurali orientamenti della conoscenza pedagogica. L’epistemologia sistematizza quest’ultima attraverso una molteplicità di indirizzi, tra i quali è considerata l’epistemologia del tertium comparationis. L’operatività connessa con quest’ultima riguarda il confronto tra due oggetti di ricerca, all’interno del quale è inserito un “terzo del confronto” quale aspetto comune a entrambi. Ciascuno degli elementi che costituisce il titolo della presente Tesi viene così considerato come tertium comparationis rispetto agli altri due. Ciò al fine di meglio corrispondere agli innumerevoli e complessi problemi relativi all’essere umano, nonché di comparare e far convergere le conoscenze prodotte, in questo caso dalle Pedagogie Comparate e dalla Pedagogia Clinica, sulle questioni che lo riguardano.
Barbieri, I. (2025). Pedagogie Comparate, crisi sociale e Pedagogia Clinica.
Pedagogie Comparate, crisi sociale e Pedagogia Clinica
Ilaria Barbieri
2025-04-23
Abstract
Il progetto dottorale dedicato a Pedagogie Comparate, crisi sociale e Pedagogia Clinica considera plurali prospettive euristiche entro l’àmbito epistemico della Pedagogia. Esse rendono il sapere pedagogico simile a un foucaultiano «labirinto» (cfr. Foucault, 1969: 24) contraddistinto da eterogenee curvature gnoseologiche e svolte epistemiche. Pertiene allo studioso il compito di addentrarvisi, esaminando le differenti aree tematiche, le metodologie conoscitive, gli impianti logici, le corrispondenze tra teorie e prassi, i contenuti e i linguaggi con lo scopo di dare forma a una cultura scientifica interpretata secondo un bachelardiano stato di «mobilitazione permanente» (cfr. Bachelard, 1975: 165) della ricerca. Ricerche e significati a proposito dei problemi che riguardano la formazione, l’educazione e l’istruzione del soggetto sono qui considerati a fronte di una «realtà pedagogica» (cfr. Gennari-Sola, 2016: 55) che si configura attraverso la plurivocità delle culture, delle storie di vita, ma pure nel segno di una dilagante crisi sociale. Durante il primo anno del percorso dottorale, l’analisi si è concentrata sulla Parte Prima dedicata alle Semantiche della crisi sociale. Le cinque aree tematiche prese in esame sono state: (a) le migrazioni, il cui processo è da considerarsi come uno degli aspetti maggiormente decisivi rispetto alla presenza di una generale crisi umanitaria contemporanea nonché al rapido declino dell’idea di un pluralismo sociale; (b) il terrorismo, attraverso il quale l’ordine e l’equilibrio sociali vengono destabilizzati dalle incessanti forme della violenza di matrice religiosa e del fanatismo, della xenofobia e dell’intolleranza, dell’estremismo e del razzismo; (c) la pandemia, relativa all’arco temporale compreso tra il 2020 e il 2022, per la quale le società di tutto il mondo sono state interessate da una crisi sanitaria globale; (d) il clima e l’ambiente, quali componenti fondamentali per la vita dell’uomo sul Pianeta per cui pare vengano progressivamente elusi i princìpi di responsabilità e cura; (e) le tecnologie, nella misura in cui esse possono essere osservate come mezzo nel tentativo di porre rimedio alle precedenti forme della crisi sociale oppure essere impiegate quale strumento per giungere a livelli di guadagno e a strutture di potere sempre più ampi. Con il secondo anno, gli studi si sono sviluppati intorno alle Pedagogie Comparate (cfr. Gennari, 2019). Quale scienza pedagogica – di cui si sono enucleati i tratti istituitivi teorico-epistemologici –, essa interviene con lo scopo di meglio comprendere il problema della crisi sociale. All’interno della Seconda Parte intitolata Introduzione alle Pedagogie Comparate: cognizioni sulla crisi sociale, ci si è soffermati sui significati ascrivibili al concetto di cultura. Non soltanto intesa come quell’insieme di usi, tradizioni e costumi propri di una realtà sociale, quest’ultima è stata indagata alla luce delle culture pedagogiche – ossia, osservate nella loro connessione con le dimensioni formative, educative e istruzionali. Le Pedagogie Comparate indagano il problema della crisi sociale attraverso (i) le identità e le differenze, (ii) gli elementi oggettivi e soggettivi, (iii) le dimensioni interne ed esterne proprie delle culture pedagogiche presenti nel contesto mondiale. La ricerca relativa al terzo anno del Corso di Dottorato si è invece concentrata sulla Terza Parte relativa a Il problema della deformazione nella crisi sociale: teorie e pratiche pedagogico-cliniche. Con quest’ultima parte – oltreché recuperare gli aspetti teorico-istitutivi, quindi epistemologici, della Pedagogia Clinica in quanto scienza pedagogica –, il problema della crisi sociale è stato studiato alla luce delle dimensioni deformative, diseducative e deistruzionali dell’essere umano (cfr. Sola, 2024). Teorie e pratiche pedagogico-cliniche possono invero concorrere a scandagliare cause e conseguenze rispetto allo stato di crisi in cui versa il singolo in epoca contemporanea. Ciò muovendo dall’indissolubile intreccio che sussiste tra il mondo dell’interiorità e il mondo dell’esteriorità. Una cultura pedagogica della cura (cfr. ibid.) è quanto la Pedagogia Clinica propone come possibile risposta ai problemi relativi alla crisi sociale, giacché essa s’inserisce nell’alveo delle scienze prospettando e perseguendo, nonché tentando di ripristinare, una forma di responsabilità educativa e sociale. La presente Tesi dottorale muove nel tentativo di evidenziare la necessità di un efficace dialogo fra i saperi nell’ottica di una relazione inter- e trans-disciplinare. Da qui nasce la possibilità di pensare a un’epistemologia del tertium comparationis: ossia, un orientamento epistemologico in Pedagogia teso a indagare quante più relazioni possono instaurarsi fra conoscenze, discipline, realtà culturali, posizionamenti valoriali, oggetti, aspetti della società e dimensioni proprie dell’umano. Il presente progetto di ricerca introduce la possibilità di pensare la cultura dell’umano a fronte di un inedito orizzonte epistemologico con lo scopo di esplorare il labirinto culturale entro cui si diramano i plurali orientamenti della conoscenza pedagogica. L’epistemologia sistematizza quest’ultima attraverso una molteplicità di indirizzi, tra i quali è considerata l’epistemologia del tertium comparationis. L’operatività connessa con quest’ultima riguarda il confronto tra due oggetti di ricerca, all’interno del quale è inserito un “terzo del confronto” quale aspetto comune a entrambi. Ciascuno degli elementi che costituisce il titolo della presente Tesi viene così considerato come tertium comparationis rispetto agli altri due. Ciò al fine di meglio corrispondere agli innumerevoli e complessi problemi relativi all’essere umano, nonché di comparare e far convergere le conoscenze prodotte, in questo caso dalle Pedagogie Comparate e dalla Pedagogia Clinica, sulle questioni che lo riguardano.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi Barbieri Pedagogie Comparate, crisi sociale e Pedagogia Clinica.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Tesi di dottorato
Licenza:
Non specificato
Dimensione
2.1 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.1 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.