Il rudere è la condizione di crisi dell’architettura che meglio rappresenta la frammentazione e la precarietà dell’esperienza contemporanea, mettendo in discussione il carattere compiuto dell’opera e la sua autonomia dalla mutevole realtà esterna. Cogliere la sfida del rudere per le colonie marine significa evitare l’alternativa radicale tra demolizione e ripristino, quali interventi volti a cancellare la condizione inquietante e feconda della rovina. Accettandone gli aspetti più oscuri, si può sfruttare la fertilità del rudere, il suo carattere di opera aperta disponibile alla contaminazione con l’ambiente e con nuovi eventuali innesti.
Farina, M. (2021). Colonie abbandonate. Un paesaggio di rovine moderne. In Colonie estive su due mari. Rovine, progetto e restauro del moderno (pp. 85-94). Roma : GBE.
Colonie abbandonate. Un paesaggio di rovine moderne
Milena Farina
2021-01-01
Abstract
Il rudere è la condizione di crisi dell’architettura che meglio rappresenta la frammentazione e la precarietà dell’esperienza contemporanea, mettendo in discussione il carattere compiuto dell’opera e la sua autonomia dalla mutevole realtà esterna. Cogliere la sfida del rudere per le colonie marine significa evitare l’alternativa radicale tra demolizione e ripristino, quali interventi volti a cancellare la condizione inquietante e feconda della rovina. Accettandone gli aspetti più oscuri, si può sfruttare la fertilità del rudere, il suo carattere di opera aperta disponibile alla contaminazione con l’ambiente e con nuovi eventuali innesti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


