Nell’esemplare della Regola delli cinque ordini d’architettura (1562, secondo stato. Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, ms Classe I 217), postillato dall’architetto Giovanni Battista Aleotti (1546-1636) nei primi decenni del Seicento, vengono collazionati insieme alle tavole del trattato vari materiali grafici e a stampa dedicati alla rappresentazione di basi e capitelli fantasiosi, ispirati all’antico ma non inclusi nei canonici ordini previsti dalla teoria architettonica - “molti […] fragmenti di ciasc[un]o ordine”, come vengono definiti in un inventario (1884) che descrive il contenuto del codice aleottiano. Raccogliendo materiali che provenivano da stampe e disegni eseguiti dagli architetti attivi a Ferrara nel Cinquecento –Terzo Terzi e Pirro Ligorio – la Regola di Aleotti offre una testimonianza della presenza ormai sedimentata della varietas nella cultura architettonica della città estense. L’assenza di antichità nella valle del Po e la circolazione di maestranze e disegni nel territorio dell’Italia settentrionale, suddiviso in piccole corti tra loro collegate dalla rete idrica e stradale che attraversava senza ostacoli la pianura, facilitarono infatti l’elaborazione di un linguaggio ispirato a tale principio tramite il riuso e nuove invenzioni. Il presente contributo intende riflettere sulla relazione tra il fenomeno di circolazione di materiali grafici e l’evoluzione dell’immaginario architettonico legato alla varietas, analizzandone gli esiti nella teoria e nella pratica costruttiva. Per sviluppare tali considerazioni, si indagherà una cronologia inclusa tra il XV e il XVI secolo, esplorando la costellazione di città e corti disseminate nella pianura padana.

Mattei, F. (2025). Varietas e variatio nella cultura architettonica dell’Italia settentrionale. In R.Samperi. Rita Fabbri (a cura di), Gusto della varietas e circolazione di modelli Ferrara estense e altri contesti (pp. 141-154). Roma : Campisano Editore.

Varietas e variatio nella cultura architettonica dell’Italia settentrionale

Mattei, Francesca
2025-01-01

Abstract

Nell’esemplare della Regola delli cinque ordini d’architettura (1562, secondo stato. Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, ms Classe I 217), postillato dall’architetto Giovanni Battista Aleotti (1546-1636) nei primi decenni del Seicento, vengono collazionati insieme alle tavole del trattato vari materiali grafici e a stampa dedicati alla rappresentazione di basi e capitelli fantasiosi, ispirati all’antico ma non inclusi nei canonici ordini previsti dalla teoria architettonica - “molti […] fragmenti di ciasc[un]o ordine”, come vengono definiti in un inventario (1884) che descrive il contenuto del codice aleottiano. Raccogliendo materiali che provenivano da stampe e disegni eseguiti dagli architetti attivi a Ferrara nel Cinquecento –Terzo Terzi e Pirro Ligorio – la Regola di Aleotti offre una testimonianza della presenza ormai sedimentata della varietas nella cultura architettonica della città estense. L’assenza di antichità nella valle del Po e la circolazione di maestranze e disegni nel territorio dell’Italia settentrionale, suddiviso in piccole corti tra loro collegate dalla rete idrica e stradale che attraversava senza ostacoli la pianura, facilitarono infatti l’elaborazione di un linguaggio ispirato a tale principio tramite il riuso e nuove invenzioni. Il presente contributo intende riflettere sulla relazione tra il fenomeno di circolazione di materiali grafici e l’evoluzione dell’immaginario architettonico legato alla varietas, analizzandone gli esiti nella teoria e nella pratica costruttiva. Per sviluppare tali considerazioni, si indagherà una cronologia inclusa tra il XV e il XVI secolo, esplorando la costellazione di città e corti disseminate nella pianura padana.
2025
979-12-80956-95-8
Mattei, F. (2025). Varietas e variatio nella cultura architettonica dell’Italia settentrionale. In R.Samperi. Rita Fabbri (a cura di), Gusto della varietas e circolazione di modelli Ferrara estense e altri contesti (pp. 141-154). Roma : Campisano Editore.
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