Le “conoscienze” geografiche nell’epoca dei social

Avviandomi a svolgere il compito di giubilare “il Pinna” nella maniera più ironica che i tempi consentano, premetto un avvertimento per quanti, fra i colleghi-autori-lettori, hanno un rapporto sereno con la docenza e sono non solo validissimi insegnanti, apprezzati dai loro studenti, ma anche perfettamente sereni nello svolgimento del proprio ruolo lavorativo: queste paginette non sono per voi. Abbiate l’indulgenza di non attardarvi nel leggerle. Nel caso in cui voleste ostinatamente farlo, prendetele come un atto di goliardia, un paradosso, un’allegoria personalissima. Ma soprattutto, non ve ne abbiate a male. Confesso di aver colto l’occasione per mettere nero su bianco alcuni spunti ma anche un certo disagio che vivo, chissà perché credendo di non essere l’unica a provarlo. Mi auguro che, nonostante le iperboli, queste note strappino sorrisi e riflessioni a chi vorrà scorrerle.