Negli ultimi mesi dell’anno 2011, matura all’interno di un gruppo di studenti di medicina e di medici specializzandi che vivono nella città di Roma la proposta, rivolta a Sensibili alle foglie, di un cantiere di socioanalisi narrativa, con il compito di raccontare e indagare i limiti dell’istituzione medica. L’esigenza muove dal malessere e dall’insoddisfazione che, fin dal momento della formazione, una parte di neomedici avverte. Senso di malessere originato dalla forma, spersonalizzante per l’ammalato, che assume la relazione medico-paziente e dal rapporto gerarchico e non collaborativo istituito dal corpo medico con le altre figure professionali attive in ambito sanitario. Questo riconoscimento della necessità di una apertura paritaria verso gli altri attori della relazione di cura ha fatto sì che al cantiere aderissero in seguito anche alcuni operatori, pedagogisti, psicologi e soggetti impegnati in ambito sanitario con altri ruoli professionali. Nonché persone, interessate al tema, ma che svolgono attività apparentemente estranee alla relazione di cura: insegnanti, educatori, formatori, che si sono sentiti sollecitati a partecipare anche per un altro motivo: conoscere e apprendere la metodologia di intervento della socioanalisi narrativa. Questo infatti è stato anche un cantiere scuola per riflettere sulla metodologia socioanalitica.

Gueli, C., Valentino, N., Abbracciavento, G., Alicino, C., Cennamo, E., Forte, V., et al. (2013). Medici senza camice, pazienti senza pigiama. Socioanalisi narrativa dell'istituzione medica. Sensibili alle Foglie.

Medici senza camice, pazienti senza pigiama. Socioanalisi narrativa dell'istituzione medica

Carla Gueli;
2013-01-01

Abstract

Negli ultimi mesi dell’anno 2011, matura all’interno di un gruppo di studenti di medicina e di medici specializzandi che vivono nella città di Roma la proposta, rivolta a Sensibili alle foglie, di un cantiere di socioanalisi narrativa, con il compito di raccontare e indagare i limiti dell’istituzione medica. L’esigenza muove dal malessere e dall’insoddisfazione che, fin dal momento della formazione, una parte di neomedici avverte. Senso di malessere originato dalla forma, spersonalizzante per l’ammalato, che assume la relazione medico-paziente e dal rapporto gerarchico e non collaborativo istituito dal corpo medico con le altre figure professionali attive in ambito sanitario. Questo riconoscimento della necessità di una apertura paritaria verso gli altri attori della relazione di cura ha fatto sì che al cantiere aderissero in seguito anche alcuni operatori, pedagogisti, psicologi e soggetti impegnati in ambito sanitario con altri ruoli professionali. Nonché persone, interessate al tema, ma che svolgono attività apparentemente estranee alla relazione di cura: insegnanti, educatori, formatori, che si sono sentiti sollecitati a partecipare anche per un altro motivo: conoscere e apprendere la metodologia di intervento della socioanalisi narrativa. Questo infatti è stato anche un cantiere scuola per riflettere sulla metodologia socioanalitica.
2013
978-88-89883-79-2
Gueli, C., Valentino, N., Abbracciavento, G., Alicino, C., Cennamo, E., Forte, V., et al. (2013). Medici senza camice, pazienti senza pigiama. Socioanalisi narrativa dell'istituzione medica. Sensibili alle Foglie.
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