Ennesimo capitolo della collaborazione tra Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, L’oro di Napoli (1954) è senza dubbio saldamente legato anche alla figura di Giuseppe Marotta, il cui ruolo – spesso relegato in secondo piano – non si limita, di certo, a quello di semplice collaboratore alla sceneggiatura. È sua la serie di elzeviri pubblicati sul «Corriere della Sera» e poi riuniti, per volontà di Valentino Bompiani, nella raccolta dalla quale saranno tratti gli episodi dell’omonimo film. Inoltre, e in maniera tutt’altro che fortuita, è lo stesso Marotta, più che De Sica e Zavattini, a essere ripetutamente chiamato in causa dalla stampa nazionale quando, all’uscita del film, si sollevano le consuete polemiche circa l’immagine che l’opera restituisce, e non solamente all’estero, della realtà sociale italiana. L’intervento intende, quindi, attuare una prospettiva di analisi capace di testimoniare, nella sua piena complessità, la relazione che intercorre tra il film L’oro di Napoli e la figura di Giuseppe Marotta. Per farlo si procederà ad analizzare la sceneggiatura non solo indagandone la progressiva elaborazione e la struttura, ma anche ponendo in evidenza il suo rapporto di derivazione dai testi originari, come pure recuperando le numerose riflessioni pubblicate dallo stesso Marotta sulle pagine de «L’Europeo» e relative alla sua attività di sceneggiatore in generale e al lavoro svolto, più specificamente, nel processo di adattamento cinematografico di questa sua raccolta di racconti.

Cinquegrani, M. (2025). Giuseppe Marotta e L’oro di Napoli. Gli elzeviri, i racconti, la sceneggiatura e l’autoesegesi. In G.M. Giaime Alonge (a cura di), La sceneggiatura nel cinema e nei media (pp. 109-120). Roma : Carocci.

Giuseppe Marotta e L’oro di Napoli. Gli elzeviri, i racconti, la sceneggiatura e l’autoesegesi

mattia cinquegrani
2025-01-01

Abstract

Ennesimo capitolo della collaborazione tra Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, L’oro di Napoli (1954) è senza dubbio saldamente legato anche alla figura di Giuseppe Marotta, il cui ruolo – spesso relegato in secondo piano – non si limita, di certo, a quello di semplice collaboratore alla sceneggiatura. È sua la serie di elzeviri pubblicati sul «Corriere della Sera» e poi riuniti, per volontà di Valentino Bompiani, nella raccolta dalla quale saranno tratti gli episodi dell’omonimo film. Inoltre, e in maniera tutt’altro che fortuita, è lo stesso Marotta, più che De Sica e Zavattini, a essere ripetutamente chiamato in causa dalla stampa nazionale quando, all’uscita del film, si sollevano le consuete polemiche circa l’immagine che l’opera restituisce, e non solamente all’estero, della realtà sociale italiana. L’intervento intende, quindi, attuare una prospettiva di analisi capace di testimoniare, nella sua piena complessità, la relazione che intercorre tra il film L’oro di Napoli e la figura di Giuseppe Marotta. Per farlo si procederà ad analizzare la sceneggiatura non solo indagandone la progressiva elaborazione e la struttura, ma anche ponendo in evidenza il suo rapporto di derivazione dai testi originari, come pure recuperando le numerose riflessioni pubblicate dallo stesso Marotta sulle pagine de «L’Europeo» e relative alla sua attività di sceneggiatore in generale e al lavoro svolto, più specificamente, nel processo di adattamento cinematografico di questa sua raccolta di racconti.
2025
9788829029907
Cinquegrani, M. (2025). Giuseppe Marotta e L’oro di Napoli. Gli elzeviri, i racconti, la sceneggiatura e l’autoesegesi. In G.M. Giaime Alonge (a cura di), La sceneggiatura nel cinema e nei media (pp. 109-120). Roma : Carocci.
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