L'articolo argomenta la tesi che all'inizio degli anni '60 l'Europa occidentale, e in particolare la Germania federale, avevano ancora un ruolo cruciale nella strategia globale degli Stati Uniti, e che mantenere l'Alleanza Atlantica solidamente coesa rimaneva un obiettivo di primo piano per l'amministrazione Kennedy al momento del suo insediamento nel gennaio 1961. In quel momento l'Europa era ancora la principale arena in cui si svolgeva la guerra fredda. E tuttavia, il costante perseguimento di questo obiettivo della strategia americana durante la guerra fredda doveva essere bilanciato con altre realtà della nuova fase in cui il confronto bipolare stava entrando - in particolare lo sviluppo del c.d. Terzo Mondo e la minaccia rappresentata dai missili intercontinentali sovietici. In questo graduale processo di adattamento alla nuove realtà del sistema internazionale, si verificò una progressiva riduzione dell'importanza relativa dell'Europa occidentale nella strategia degli Stati Uniti -

The article argues that at the beginning of the 1960s Western Europe, and Germany in particular, retained a crucial role in American global strategy, and that keeping the Atlantic alliance solid and cohesive remained a key goal of the new Kennedy administration that took office in January 1961. Europe at this time was still the main arena of the cold war. Yet this constant objective of American cold war strategy had to be balanced against other realities of the new phase of the global confrontation, such as the emergence of the ‘third world’ and the new threat represented by Soviet Intercontinental Ballistic Missiles (ICBMs). In this process of readjustment there began a gradual, but significant, downsizing of the relative weight of Europe in American grand strategy -

Nuti, L. (2010). A Delicate Balancing Act; The Place of Western Europe in JFK’s Foreign Policy. JOURNAL OF TRANSATLANTIC STUDIES, 8(3), 236-246 [10.1080/14794012.2010.498125].

A Delicate Balancing Act; The Place of Western Europe in JFK’s Foreign Policy

NUTI, Leopoldo
2010-01-01

Abstract

The article argues that at the beginning of the 1960s Western Europe, and Germany in particular, retained a crucial role in American global strategy, and that keeping the Atlantic alliance solid and cohesive remained a key goal of the new Kennedy administration that took office in January 1961. Europe at this time was still the main arena of the cold war. Yet this constant objective of American cold war strategy had to be balanced against other realities of the new phase of the global confrontation, such as the emergence of the ‘third world’ and the new threat represented by Soviet Intercontinental Ballistic Missiles (ICBMs). In this process of readjustment there began a gradual, but significant, downsizing of the relative weight of Europe in American grand strategy -
2010
L'articolo argomenta la tesi che all'inizio degli anni '60 l'Europa occidentale, e in particolare la Germania federale, avevano ancora un ruolo cruciale nella strategia globale degli Stati Uniti, e che mantenere l'Alleanza Atlantica solidamente coesa rimaneva un obiettivo di primo piano per l'amministrazione Kennedy al momento del suo insediamento nel gennaio 1961. In quel momento l'Europa era ancora la principale arena in cui si svolgeva la guerra fredda. E tuttavia, il costante perseguimento di questo obiettivo della strategia americana durante la guerra fredda doveva essere bilanciato con altre realtà della nuova fase in cui il confronto bipolare stava entrando - in particolare lo sviluppo del c.d. Terzo Mondo e la minaccia rappresentata dai missili intercontinentali sovietici. In questo graduale processo di adattamento alla nuove realtà del sistema internazionale, si verificò una progressiva riduzione dell'importanza relativa dell'Europa occidentale nella strategia degli Stati Uniti -
Nuti, L. (2010). A Delicate Balancing Act; The Place of Western Europe in JFK’s Foreign Policy. JOURNAL OF TRANSATLANTIC STUDIES, 8(3), 236-246 [10.1080/14794012.2010.498125].
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