Le scuole europee costituiscono la rete scolastica destinata prioritariamente ai figli dei dipendenti dell’Unione Europea. Regolate da una Convenzione internazionale e gestite da una organizzazione istituzionale fortemente rappresentativa degli Stati membri dell’Unione europea e della Commissione europea, esse dispensano una istruzione multilingue e multiculturale che le contraddistingue da ogni altro ciclo di studi nazionale. Materia curricolare del programma di studio è l’insegnamento religioso confessionale, a scelta tra diverse denominazioni che comprendono oltre alla “fedi” tradizionali degli Stati membri anche altre religioni quali la musulmana ed il buddismo. L’insegnamento è dispensato da docenti scelti in cooperazione con le rispettive confessioni. In alternativa obbligatoria all’insegnamento religioso si prevede l’etica, secondo programmi approvati dal Consiglio superiore (organo di vertice delle scuole europee). Nata nel 1953 in seno alla CECA, con lo scopo di educare in comune studenti di provenienza geografica, linguistica, culturale diversa e promuovere conoscenza solidarietà, visto il buon esito dell’esperimento la rete scolastica tende a farsi “nazionale”. Si compone oggi di istituti di tipo II e III, che non hanno necessariamente sede in prossimità di uffici dell’Unione, e non sono riservati ai figli di dipendenti dell’Unione. Tali istituti ammessi nella rete mediante agreement, sono soggetti al programma di studio multilingue e multiculturale delle scuole europee tradizionali (di tipo I), ivi compreso l’insegnamento curricolare di religione ed etica, secondo l’organizzazione ed i programmi dettati dal Consiglio.

Benigni, R. (2010). Le scuole europee. Un modello di educazione multilingue e multiculturale. STATO, CHIESE E PLURALISMO CONFESSIONALE, 1-25.

Le scuole europee. Un modello di educazione multilingue e multiculturale

BENIGNI, Rita
2010-01-01

Abstract

Le scuole europee costituiscono la rete scolastica destinata prioritariamente ai figli dei dipendenti dell’Unione Europea. Regolate da una Convenzione internazionale e gestite da una organizzazione istituzionale fortemente rappresentativa degli Stati membri dell’Unione europea e della Commissione europea, esse dispensano una istruzione multilingue e multiculturale che le contraddistingue da ogni altro ciclo di studi nazionale. Materia curricolare del programma di studio è l’insegnamento religioso confessionale, a scelta tra diverse denominazioni che comprendono oltre alla “fedi” tradizionali degli Stati membri anche altre religioni quali la musulmana ed il buddismo. L’insegnamento è dispensato da docenti scelti in cooperazione con le rispettive confessioni. In alternativa obbligatoria all’insegnamento religioso si prevede l’etica, secondo programmi approvati dal Consiglio superiore (organo di vertice delle scuole europee). Nata nel 1953 in seno alla CECA, con lo scopo di educare in comune studenti di provenienza geografica, linguistica, culturale diversa e promuovere conoscenza solidarietà, visto il buon esito dell’esperimento la rete scolastica tende a farsi “nazionale”. Si compone oggi di istituti di tipo II e III, che non hanno necessariamente sede in prossimità di uffici dell’Unione, e non sono riservati ai figli di dipendenti dell’Unione. Tali istituti ammessi nella rete mediante agreement, sono soggetti al programma di studio multilingue e multiculturale delle scuole europee tradizionali (di tipo I), ivi compreso l’insegnamento curricolare di religione ed etica, secondo l’organizzazione ed i programmi dettati dal Consiglio.
2010
Benigni, R. (2010). Le scuole europee. Un modello di educazione multilingue e multiculturale. STATO, CHIESE E PLURALISMO CONFESSIONALE, 1-25.
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