According to the Author, during the last years regulation has radically changed the institutional community framework. A hierarchy among Community rules and a separation between legislative and executive activities are required. Community law is currently based on powers attribution and subsidiary principles. The significant change (required by the regulation) would be the basis for institutional system reforms discussed in the European Convention and proposed in the Constitution-Treaty. There are three parts to the essay. In the first one the Author clarifies the concept of regulation for the purposes of research: it is a Community source. In the second part the Author explains why the hierarchy of sources principle has not been used in Community law. He argues that the hierarchy of Community acts should be clarified by regulation, through both legislative and executive acts. In the third section, the Author shows the limits of the Commission delegation powers, based on 'Meroni' doctrine. It is also because of the growth of regulation that a Community's institutional framework renewal is necessary: it requires a hierarchical reconstruction of Community sources, and a separation between executive and legislative activities. For the above mentioned reasons, the Author suggests the introduction of an article in the Treaty-Constitution that confers 'constitutional' relevance to the regulation, and identifies enforcement criteria.

Nel saggio l'Autore sostiene la tesi secondo cui l'emergere negli ultimi anni del fenomeno della regolazione ha modificato in modo radicale l'assetto istituzionale comunitario, imponendo l'introduzione di una gerarchia tra le norme comunitarie e una chiara separazione tra l'attività legislativa e quella esecutiva. Questi due presupposti degli ordinamenti nazionali, che vengono ora trasferiti anche nell'ordinamento comunitario, non sono mai stati considerati elementi costitutivi di quest'ultimo, il quale si fonda piuttosto sui principi dell'attribuzione dei poteri e della sussidiarietà. Proprio la regolazione, secondo la tesi che si sostiene, imporrebbe una modifica così significativa, e sarebbe alla base del progetto di riforme del sistema istituzionale discusso nella Convenzione europea e attualmente inserito nella proposta di Costituzione-Trattato.. Il saggio si articola in tre parti. Nella prima l'A. precisa la nozione di regolazione accolta ai fini della ricerca, più limitata rispetto a quella generalmente utilizzata dagli economisti. La regolazione viene collocata, nella ricerca, tra le fonti comunitarie, anche se prevista solo in forma implicita nei Trattati. Nella seconda parte si approfondiscono le ragioni per le quali il principio della gerarchia delle fonti non è stato utilizzato nel diritto comunitario, e i motivi per cui inizia oggi a sentirsi la necessità di una revisione. In particolare si ritiene che proprio l'attività di regolazione imponga un chiarimento sulla gerarchia degli atti comunitari, potendo realizzarsi mediante atti sia legislativi sia esecutivi. Peraltro, poiché nel diritto comunitario non v'è mai stata una chiara distinzione tra attività legislativa ed esecutiva, il quadro sembra ancora più confuso, e necessita di un chiarimento sul piano metodologico. Nella terza parte infine, l'A esamina a fondo il tema della regolazione, verificando i limiti del potere di 'delega' che la Commissione ritiene di poter esercitare, e dunque i limiti del tentativo, ormai fallito, di ricondurre la regolazione a un'attività meramente esecutiva, e tenta di collocare la regolazione tra l'azione legislativa e quella esecutiva. Dalla difficoltà di ricondurre la regolazione, nella prassi recente, alla mera esecuzione, e dalla difficoltà conseguente di rinvenirne un'esatta collocazione nella disciplina delle fonti, emerge l'esigenza di un rinnovo del quadro istituzionale comunitario, che proprio la regolazione sembra esigere, e che viene realizzato con la proposta di riforma dei Trattati. Tale riforma presuppone necessariamente una ricostruzione gerarchica delle fonti comunitarie, e una separazione tra fase esecutiva e legislativa. In tal senso, del resto, sembrano andare le proposte di riforma. Nelle conclusioni, l'A. suggerisce di completare il quadro con un articolo nel Trattato-Costituzione che attribuisca rilievo 'costituzionale' alla regolazione e ne individui caratteristiche e modalità di applicazione.

Bassan, F. (2003). Regolazione ed equilibrio istituzionale nell'Unione Europea. RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO PUBBLICO COMUNITARIO, 5/2003, 767-830.

Regolazione ed equilibrio istituzionale nell'Unione Europea

BASSAN, FABIO
2003-01-01

Abstract

According to the Author, during the last years regulation has radically changed the institutional community framework. A hierarchy among Community rules and a separation between legislative and executive activities are required. Community law is currently based on powers attribution and subsidiary principles. The significant change (required by the regulation) would be the basis for institutional system reforms discussed in the European Convention and proposed in the Constitution-Treaty. There are three parts to the essay. In the first one the Author clarifies the concept of regulation for the purposes of research: it is a Community source. In the second part the Author explains why the hierarchy of sources principle has not been used in Community law. He argues that the hierarchy of Community acts should be clarified by regulation, through both legislative and executive acts. In the third section, the Author shows the limits of the Commission delegation powers, based on 'Meroni' doctrine. It is also because of the growth of regulation that a Community's institutional framework renewal is necessary: it requires a hierarchical reconstruction of Community sources, and a separation between executive and legislative activities. For the above mentioned reasons, the Author suggests the introduction of an article in the Treaty-Constitution that confers 'constitutional' relevance to the regulation, and identifies enforcement criteria.
2003
Nel saggio l'Autore sostiene la tesi secondo cui l'emergere negli ultimi anni del fenomeno della regolazione ha modificato in modo radicale l'assetto istituzionale comunitario, imponendo l'introduzione di una gerarchia tra le norme comunitarie e una chiara separazione tra l'attività legislativa e quella esecutiva. Questi due presupposti degli ordinamenti nazionali, che vengono ora trasferiti anche nell'ordinamento comunitario, non sono mai stati considerati elementi costitutivi di quest'ultimo, il quale si fonda piuttosto sui principi dell'attribuzione dei poteri e della sussidiarietà. Proprio la regolazione, secondo la tesi che si sostiene, imporrebbe una modifica così significativa, e sarebbe alla base del progetto di riforme del sistema istituzionale discusso nella Convenzione europea e attualmente inserito nella proposta di Costituzione-Trattato.. Il saggio si articola in tre parti. Nella prima l'A. precisa la nozione di regolazione accolta ai fini della ricerca, più limitata rispetto a quella generalmente utilizzata dagli economisti. La regolazione viene collocata, nella ricerca, tra le fonti comunitarie, anche se prevista solo in forma implicita nei Trattati. Nella seconda parte si approfondiscono le ragioni per le quali il principio della gerarchia delle fonti non è stato utilizzato nel diritto comunitario, e i motivi per cui inizia oggi a sentirsi la necessità di una revisione. In particolare si ritiene che proprio l'attività di regolazione imponga un chiarimento sulla gerarchia degli atti comunitari, potendo realizzarsi mediante atti sia legislativi sia esecutivi. Peraltro, poiché nel diritto comunitario non v'è mai stata una chiara distinzione tra attività legislativa ed esecutiva, il quadro sembra ancora più confuso, e necessita di un chiarimento sul piano metodologico. Nella terza parte infine, l'A esamina a fondo il tema della regolazione, verificando i limiti del potere di 'delega' che la Commissione ritiene di poter esercitare, e dunque i limiti del tentativo, ormai fallito, di ricondurre la regolazione a un'attività meramente esecutiva, e tenta di collocare la regolazione tra l'azione legislativa e quella esecutiva. Dalla difficoltà di ricondurre la regolazione, nella prassi recente, alla mera esecuzione, e dalla difficoltà conseguente di rinvenirne un'esatta collocazione nella disciplina delle fonti, emerge l'esigenza di un rinnovo del quadro istituzionale comunitario, che proprio la regolazione sembra esigere, e che viene realizzato con la proposta di riforma dei Trattati. Tale riforma presuppone necessariamente una ricostruzione gerarchica delle fonti comunitarie, e una separazione tra fase esecutiva e legislativa. In tal senso, del resto, sembrano andare le proposte di riforma. Nelle conclusioni, l'A. suggerisce di completare il quadro con un articolo nel Trattato-Costituzione che attribuisca rilievo 'costituzionale' alla regolazione e ne individui caratteristiche e modalità di applicazione.
Bassan, F. (2003). Regolazione ed equilibrio istituzionale nell'Unione Europea. RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO PUBBLICO COMUNITARIO, 5/2003, 767-830.
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