The Burj Dubai skyscraper is the “record”: the number of apartments, offices, parking spaces, public spaces, gardens and, above all, the primacy of the height. The building has,in plan, the shape of a flower, responding to specific structural needs and remaining in the graphic tradition of Arab culture. The organic model is interpreted by an absolute novelty: the final outcome of the work may change during the lifetime of the initial project, leaving undefined the height that would have been reached at the conclusion of the work.

Il Burj Dubai è il grattacielo dei record: numero di appartamenti, uffici, posti macchina, spazi pubblici, giardini e, soprattutto, il primato dell’altezza. Il Burj Dubai, in pianta, ha la forma di un fiore, rispondendo a precise esigenze distributive e strutturali e rimanendo nella tradizione grafica della cultura araba. Il modello organico viene interpretato stabilendo una novità assoluta: lasciare che l’esito finale dell’opera possa mutare nel corso della realizzazione rispetto al progetto iniziale, lasciando indefinita l’altezza che sarebbe stata raggiunta a conclusione dell’opera.

Panizza, M. (2010). Burj Dubai, il grattacielo dei record. L'ARCHITETTO ITALIANO, 37-40, 40-45.

Burj Dubai, il grattacielo dei record

PANIZZA, Mario
2010-01-01

Abstract

The Burj Dubai skyscraper is the “record”: the number of apartments, offices, parking spaces, public spaces, gardens and, above all, the primacy of the height. The building has,in plan, the shape of a flower, responding to specific structural needs and remaining in the graphic tradition of Arab culture. The organic model is interpreted by an absolute novelty: the final outcome of the work may change during the lifetime of the initial project, leaving undefined the height that would have been reached at the conclusion of the work.
2010
Il Burj Dubai è il grattacielo dei record: numero di appartamenti, uffici, posti macchina, spazi pubblici, giardini e, soprattutto, il primato dell’altezza. Il Burj Dubai, in pianta, ha la forma di un fiore, rispondendo a precise esigenze distributive e strutturali e rimanendo nella tradizione grafica della cultura araba. Il modello organico viene interpretato stabilendo una novità assoluta: lasciare che l’esito finale dell’opera possa mutare nel corso della realizzazione rispetto al progetto iniziale, lasciando indefinita l’altezza che sarebbe stata raggiunta a conclusione dell’opera.
Panizza, M. (2010). Burj Dubai, il grattacielo dei record. L'ARCHITETTO ITALIANO, 37-40, 40-45.
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