Si ritiene che Loron, il grande centro produttore di anfore istriane, fosse inizialmente in mano a Sisenna Statilio Tauro, console del 16 d.C. La proprietà era il centro di un sistema di sfruttamento delle risorse dell’agro di Parenzo, che non si limitava all’area costiera. Dopo gli Statilii, la proprietà passò nelle mani di un ‘misterioso MESCAE’. I tentativi di interpretare la scritta presente sulle anfore Dressel 6B si sono sin qui arenati davanti alla convinzione che il bollo indichi un nomen seguito da un cognomen. Ma a ben guardare, la scritta sembra piuttosto nadcondere il nome di Messalina, terza moglie di Claudio. La presenza dei suoi bolli al Magdalensberg non è in contrasto con la loro presunta cronologia limitata al periodo 41-48 d.C. E’ possibile che Messalina sia venuta in possesso dei beni istriani (per acquisto, eredità, confisca o dono) forse già al tempo del suo matrimonio. A Loron dopo i bolli di MESCAE compaiono quelli di un certo Crispinillus e poi di un Aelius Crispinillus, la cui cronologia (post 50 d.C.) è coerente con l’ipotesi un passaggio di mano conseguente all’uccisione di Messalina nel 48. Un eventuale subentro degli interessi degli Aelii sugli impianti di Loron potrebbe giustificarsi sulla base del fatto che Aelia Petina, seconda moglie di Claudio, è nota anche come proprietaria di officine per la produzione di laterizi in area romana. Se leggiamo nei bolli AEL.CRISPINIL un nome femminile (Aelia Crispinilla), potremmo scorgervi la madre di Calvia Crispinilla, la magistra libidinum di Nerone, e vedere sotto una nuova luce i rapporti tra aristocrazia urbana e famiglie locali nell’Istria della tarda età giulio-claudia.

Manacorda, D. (2010). “Il ‘misterioso’ MESCAE. Donne imprenditrici nell’Istria romana”. REI CRETARIAE ROMANAE FAUTORUM ACTA, 41, 217-227.

“Il ‘misterioso’ MESCAE. Donne imprenditrici nell’Istria romana”

MANACORDA, Daniele
2010-01-01

Abstract

Si ritiene che Loron, il grande centro produttore di anfore istriane, fosse inizialmente in mano a Sisenna Statilio Tauro, console del 16 d.C. La proprietà era il centro di un sistema di sfruttamento delle risorse dell’agro di Parenzo, che non si limitava all’area costiera. Dopo gli Statilii, la proprietà passò nelle mani di un ‘misterioso MESCAE’. I tentativi di interpretare la scritta presente sulle anfore Dressel 6B si sono sin qui arenati davanti alla convinzione che il bollo indichi un nomen seguito da un cognomen. Ma a ben guardare, la scritta sembra piuttosto nadcondere il nome di Messalina, terza moglie di Claudio. La presenza dei suoi bolli al Magdalensberg non è in contrasto con la loro presunta cronologia limitata al periodo 41-48 d.C. E’ possibile che Messalina sia venuta in possesso dei beni istriani (per acquisto, eredità, confisca o dono) forse già al tempo del suo matrimonio. A Loron dopo i bolli di MESCAE compaiono quelli di un certo Crispinillus e poi di un Aelius Crispinillus, la cui cronologia (post 50 d.C.) è coerente con l’ipotesi un passaggio di mano conseguente all’uccisione di Messalina nel 48. Un eventuale subentro degli interessi degli Aelii sugli impianti di Loron potrebbe giustificarsi sulla base del fatto che Aelia Petina, seconda moglie di Claudio, è nota anche come proprietaria di officine per la produzione di laterizi in area romana. Se leggiamo nei bolli AEL.CRISPINIL un nome femminile (Aelia Crispinilla), potremmo scorgervi la madre di Calvia Crispinilla, la magistra libidinum di Nerone, e vedere sotto una nuova luce i rapporti tra aristocrazia urbana e famiglie locali nell’Istria della tarda età giulio-claudia.
2010
Manacorda, D. (2010). “Il ‘misterioso’ MESCAE. Donne imprenditrici nell’Istria romana”. REI CRETARIAE ROMANAE FAUTORUM ACTA, 41, 217-227.
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