Walkscapes, Gehen als asthetische praxis

Nell’articolo, che si trova nel volume monografico di Achplus, “Situativer Urbanismus” dedicato all’eredità dei situazionisti nel campo dell’architettura, si racconta di come il camminare sia stato sperimentato per tutto l’inizio del secolo come forma dell’anti-arte. Nel 1921 Dada organizza a Parigi una serie di "visite-escursioni" nei luoghi banali della città. È la prima volta che l'arte rifiuta i luoghi deputati per riconquistare lo spazio urbano. La “visita” è uno degli strumenti scelti da Dada per attuare quel superamento dell'arte che farà da filo conduttore per la comprensione delle avanguardie successive. Nel 1924 i dadaisti parigini organizzano un'erranza in aperta campagna. Scoprono nel camminare una componente onirica e surreale e definiscono quest'esperienza una “deambulazione”, una sorta di scrittura automatica nello spazio reale capace di rivelare le zone inconsce dello spazio e il rimosso della città. Agli inizi degli anni cinquanta L’internazionale Lettrista, contestando la deambulazione surrealista, comincia a costruire quella “teoria della deriva” che nel 1956, ad Alba, verrà a contatto con l’universo nomade. Nel 1957, Constant progetta un accampamento per gli zingari di Alba mentre Asger Jorn e Guy Debord forniscono le prime immagini di una città fondata sulla “dérive”. La deriva urbana lettrista si trasforma in costruzione di situazioni sperimentando comportamenti ludico-creativi e ambienti unitari. Constant rielabora la teoria situazionista per sviluppare l'idea di una città nomade - New Babylon - portando il tema del nomadismo nell'ambito dell'architettura e fornendo le radici alle avanguardie radicali degli anni successivi. -

The essay, published inside the Archplus monographic volume “Situativer Urbanismus”, on the eritage of situationist internationnale in architecture, tells about Walking as experience, for the entire first part of the 20th century as a form of anti-art. In 1921 Dada organized a series of “visit-excursions” to the banal places of the city of Paris. This was the first time art rejected its assigned places, setting out to reclaim urban space. The “visit” was one of the tools selected by Dada to achieve that surpassing of art that was to become the red thread for any understanding of the subsequent avant-gardes. In 1924 the Parisian Dadaists organized trips in the open country. They discovered a dream-like, surreal aspect of walking and defined this experience as “deambulation”, a sort of automatic writing in real space, capable of revealing the unconscious zones of space, the repressed memories of the city. At the beginning of the 1950s the Lettrist International, disputing Surrealist deambulation, began to construct that “theory of drifting” which, in 1956, at Alba, was to come into contact with the nomadic universe. In 1957 Constant designed a camp for the gypsies of Alba, while Asger Jorn and Guy Debord provided the first images of a city based on the dérive. Lettrist urban drifting was transformed into the construction of situations, experimenting with playful-creative behavior and unitary environments. Constant reworked Situationist theory to develop the idea of a nomadic city —New Babylon— bringing the theme of nomadism into the sphere of architecture and laying the groundwork for the radical avant-gardes of the years to follow. -