A proposito di sostenibilità e forma urbana

Among the various operational transcriptions of “Sustainability” into planning tools and urban policies, those based on “Time” are increasingly focusing on two main aspects: land use regulations and regeneration of renewable resources, which are supposed to “meet the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs”; those based on “Space” are about the integration of the ecological principles into different organizations of settlement patterns. Both approaches seem to overcome the idea of planning as a mere question of an a priori definition of rules, involving a social awareness of the public choices: they are cultural issues. The correlations between “Sustainability” and “Urban Space”, as of yet only tackled in terms of limits in land consumption, are indeed closely related to morphological and ecological issues (Urban Quality-Urban Form), as has been proved by the well-known Richard Rogers’ Report for the Urban Task Force of the United Kingdom, Towards an Urban Renaissance.

Tra le differenti trascrizioni operative della “sostenibilità” negli strumenti di pianificazione e nelle politiche urbane, quelle basate sull’operatore tempo sono progressivamente rivolte a due questioni fondamentali: la regolazione negli usi del suolo e la ricostituzione delle risorse rinnovabili, in relazione al principio di “soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”; quelle basati sull’operatore spazio trattano l’integrazione dei principi ecologici nelle differenti organizzazioni dei modelli insediativi. Entrambi gli approcci intendono oltrepassare l’idea della pianificazione come semplice questione di definizione a priori di regole, chiamando in causa una nuova consapevolezza sociale e culturale delle scelte pubbliche. Alcuni casi concreti dimostrano come le correlazioni tra sostenibilità e forma urbana, per il passato tematizzate prevalentemente nei termini di limiti al consumo di suolo, tendano oggi a saldarsi in maniera più convincente all’orizzonte morfologico ed ecologico del progetto urbano.