Hannah Arendt vuole raggiungere una definizione della condizione umana che non si basi nè sui risultati delle conoscenze scientifiche perseguiti dall'antropologia, nè sul primato del pensiero filosofico, come indicato da Husserl e Heiddeger. Nel cercare una risposta alla domanda "chi è l'uomo", nel provare a definirne l'identità, la Arendt fonda la sua indagine su un'analisi fenomenologica delle condizioni dell'esistenza umana, delle attività che ad essa sono strettamente connesse e degli spazi in cui sisvolgono. Queste tematiche che Arendt tratta nella Vita activa sono paragonabili con quelle dell'antropologia filosofica tedesca, in particolare con quella di Arnold Gehlen, specialmente per quanto riguarda il concetto di "azione".
Pansera, M.T. (2008). Hananh Arendt e l'antropologia filosofica. ETICA & POLITICA, X(1), 58-74.
Hananh Arendt e l'antropologia filosofica
PANSERA, Maria Teresa
2008-01-01
Abstract
Hannah Arendt vuole raggiungere una definizione della condizione umana che non si basi nè sui risultati delle conoscenze scientifiche perseguiti dall'antropologia, nè sul primato del pensiero filosofico, come indicato da Husserl e Heiddeger. Nel cercare una risposta alla domanda "chi è l'uomo", nel provare a definirne l'identità, la Arendt fonda la sua indagine su un'analisi fenomenologica delle condizioni dell'esistenza umana, delle attività che ad essa sono strettamente connesse e degli spazi in cui sisvolgono. Queste tematiche che Arendt tratta nella Vita activa sono paragonabili con quelle dell'antropologia filosofica tedesca, in particolare con quella di Arnold Gehlen, specialmente per quanto riguarda il concetto di "azione".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.