Fra gli osservatori delle comete del 1618 - la cui comparsa riaccese il dibattito scientifico sulla natura e il luogo di questi fenomeni celesti, dibattito che culminerà con la pubblicazione nel 1623 del Saggiatore di Galileo- ci fu anche Campanella. Grazie alla mitigata detenzione in Castel Nuovo, egli ebbe l'opportunità di osservare i cieli per tre notti fra la fine di novembre e l'inizio di dicembre. Il 22 dicembre egli invia a Paolo V un opuscolo sulle comete, che qui si pubblica per la prima volta con due lettere, anch'esse inedite, del 10 dicembre, indirizzate al duca Ferdinando Gonzaga e al medico Giovanni Fabri. Nell'opuscolo al papa Campanella sottolinea con forza come insoliti fenomeni celesti siano segni divini, il cui significato tocca al profeta decifrare e interpretare.
Ernst, E.G. (1996). Tommaso Campanella e la cometa del 1618. Due lettere e un opuscolo epistolare inediti. BRUNIANA & CAMPANELLIANA, II, 57-88.
Tommaso Campanella e la cometa del 1618. Due lettere e un opuscolo epistolare inediti
ERNST, Elisa Germana
1996-01-01
Abstract
Fra gli osservatori delle comete del 1618 - la cui comparsa riaccese il dibattito scientifico sulla natura e il luogo di questi fenomeni celesti, dibattito che culminerà con la pubblicazione nel 1623 del Saggiatore di Galileo- ci fu anche Campanella. Grazie alla mitigata detenzione in Castel Nuovo, egli ebbe l'opportunità di osservare i cieli per tre notti fra la fine di novembre e l'inizio di dicembre. Il 22 dicembre egli invia a Paolo V un opuscolo sulle comete, che qui si pubblica per la prima volta con due lettere, anch'esse inedite, del 10 dicembre, indirizzate al duca Ferdinando Gonzaga e al medico Giovanni Fabri. Nell'opuscolo al papa Campanella sottolinea con forza come insoliti fenomeni celesti siano segni divini, il cui significato tocca al profeta decifrare e interpretare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.