Viene affrontato sistematicamente il difficile tema dell’origine della scrittura minuscola carolina. Si procede a partire dall’esame di un codice miscellaneo (oggi conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, ma appartenuto al vescovo di Lione Leidrat e da lui donato tra gli ultimi anni dell’ottavo ed i primi del nono alla biblioteca capitolare di Lione), che costituisce la più antica miscellanea di testi filosofici aristotelici pervenutaci. Nella struttura di questa miscellanea si osserva un vero e proprio progetto editoriale, nel quale risulta particolarmente importante la presenza di una parafrasi latina delle Categorie di Aristotele, tradotta probabilmente a partire da una parafrasi greca allestita dal retore Temistio. Lo studio del complesso rapporto fra questo tipo di libro e la veste grafica colla quale si presenta offre l’occasione dell’esame dei più antichi testimoni di libri scritti in carolina e della ricostruzione storica delle esigenze intellettuali e degli ambienti culturali interessati all’ideazione di questa innovativa forma grafica. In particolare vengono esaminati i modelli grafici preesistenti delle minuscole librarie tardoromane ed altomedievali, dimostrando come la carolina non sia scrittura imitativa, ma novità grafica ideata nel contesto culturale "germanico" di più recente inserimento nella tradizione della cultura scritta latina.
Radiciotti, P. (2008). "Romania" e "Germania" a confronto: un codice di Leidrat e le origini medievali della minuscola carolina. SCRIPTA, 1, 121-144.
"Romania" e "Germania" a confronto: un codice di Leidrat e le origini medievali della minuscola carolina
RADICIOTTI, PAOLO
2008-01-01
Abstract
Viene affrontato sistematicamente il difficile tema dell’origine della scrittura minuscola carolina. Si procede a partire dall’esame di un codice miscellaneo (oggi conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, ma appartenuto al vescovo di Lione Leidrat e da lui donato tra gli ultimi anni dell’ottavo ed i primi del nono alla biblioteca capitolare di Lione), che costituisce la più antica miscellanea di testi filosofici aristotelici pervenutaci. Nella struttura di questa miscellanea si osserva un vero e proprio progetto editoriale, nel quale risulta particolarmente importante la presenza di una parafrasi latina delle Categorie di Aristotele, tradotta probabilmente a partire da una parafrasi greca allestita dal retore Temistio. Lo studio del complesso rapporto fra questo tipo di libro e la veste grafica colla quale si presenta offre l’occasione dell’esame dei più antichi testimoni di libri scritti in carolina e della ricostruzione storica delle esigenze intellettuali e degli ambienti culturali interessati all’ideazione di questa innovativa forma grafica. In particolare vengono esaminati i modelli grafici preesistenti delle minuscole librarie tardoromane ed altomedievali, dimostrando come la carolina non sia scrittura imitativa, ma novità grafica ideata nel contesto culturale "germanico" di più recente inserimento nella tradizione della cultura scritta latina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.