Muovendo dall’auspicio di Viktor von Weizsäcker che la medicina si riavvicini alla filosofia, riprendendo il cammino comune verso una conoscenza dell’uomo che sia comprensione e dia senso, che sia in grado di interrogare i fenomeni, i vissuti, i percorsi biografici, il saggio propone un’interpretazione della figura del principe Myskin, protagonista del romanzo di Dostoevskij, e del suo essere malato. Le nozioni di identità, di cura, di salute, di malattia vengono poste in questione in modo radicale nel romanzo, in nome di una soggettività che da un lato appare irriducibile ai parametri delle scienze, e dall’altro dischiude una possibilità di interpretare l’esperienza di sé che illumina dimensioni in parte estranee non solo alla medicina, ma anche alla filosofia. In questo personaggio, per molti versi extra-ordinario, si mostra infatti l’esemplarità di uno sguardo sul mondo e di un’esperienza esistenziale in nessun caso generalizzabili o normative, che rinviano soltanto al proprium et ipsissimum di una persona, nella sua unità spirituale indissolubile.
Esposto, S. (2008). Il cavaliere povero. A proposito di filosofia, letteratura e formazione. Considerazioni sul male sacro ne L'Idiota di F. Dostoevskij. RIVISTA PER LE MEDICAL HUMANITIES, 8, 55-65.
Il cavaliere povero. A proposito di filosofia, letteratura e formazione. Considerazioni sul male sacro ne L'Idiota di F. Dostoevskij
ESPOSTO, Simonetta
2008-01-01
Abstract
Muovendo dall’auspicio di Viktor von Weizsäcker che la medicina si riavvicini alla filosofia, riprendendo il cammino comune verso una conoscenza dell’uomo che sia comprensione e dia senso, che sia in grado di interrogare i fenomeni, i vissuti, i percorsi biografici, il saggio propone un’interpretazione della figura del principe Myskin, protagonista del romanzo di Dostoevskij, e del suo essere malato. Le nozioni di identità, di cura, di salute, di malattia vengono poste in questione in modo radicale nel romanzo, in nome di una soggettività che da un lato appare irriducibile ai parametri delle scienze, e dall’altro dischiude una possibilità di interpretare l’esperienza di sé che illumina dimensioni in parte estranee non solo alla medicina, ma anche alla filosofia. In questo personaggio, per molti versi extra-ordinario, si mostra infatti l’esemplarità di uno sguardo sul mondo e di un’esperienza esistenziale in nessun caso generalizzabili o normative, che rinviano soltanto al proprium et ipsissimum di una persona, nella sua unità spirituale indissolubile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.