Recenti lavori per la costruzione, nella città di Roma, del Passante a Nord-Ovest (Galleria Giovanni XXIII) hanno permesso di raccogliere nuovi dati circa la stratigrafia e l’assetto tettonico del settore dei Monti della Farnesina, in riva destra del F. Tevere. Le gallerie naturali del Passante a Nord-Ovest hanno attraversato la successione plio-pleistocenica di Monte Mario, che è stata suddivisa in due formazioni: la formazione di Monte Vaticano e la formazione di Monte Mario. Quest’ultima, poggiante in discordanza stratigrafica al disopra della formazione di Monte Vaticano (Marne Vaticane Auct.), è stata distinta in cinque membri: 1) Limi di Farneto; 2) Sabbie grigie ad Arctica islandica; 3) Sabbie gialle con panchina; 4) Sabbie gialle con intercalazioni limose; 5) Argille, sabbie e limi con Cerastoderma. La forte troncatura erosiva osservata al top della formazione di Monte Vaticano suggerisce la presenza di un’ampia lacuna stratigrafica erosivo-deposizionale, tra questa e i soprastanti depositi della formazione di Monte Mario. Le analisi biostratigrafiche e paleoecologiche condotte in questo studio hanno messo in evidenza differenze sostanziali tra la formazione di Monte Vaticano (Marne Vaticane Auct.) e i soprastanti Limi di Farneto. Le Marne Vaticane Auct. campionate lungo il Passante a Nord-Ovest hanno fornito associazioni di plancton calcareo riferibili allo Zancleano inferiore (3.85-3.58 Ma). L’analisi paleoecologica condotta sulle ostracofaune indica, per le Marne Vaticane Auct., un ambiente batiale superiore, con paleoprofondità comprese tra –200 e –350 m. Per quanto emerso dall’analisi dei nannofossili calcarei, i Limi di Farneto sono collocabili al disopra della FO di medium Gephyrocapsa (Santerniano inferiore). Inoltre, per la sostanziale assenza di C. macintyrei e per la presenza di B. etnea, è possibile limitare l’età dei Limi di Farneto all’interno dell’intervallo 1,60-1,49 Ma (Santerniano superiore). L’analisi paleoecologica dell’orizzonte basale dei Limi di Farneto ha fornito indicazioni di un ambiente infralitorale esterno, con paleoprofondità di circa –40 m e un abbassamento relativo del livello del mare di almeno 160 m. Tale abbassamento relativo ha un’origine prevalentemente tettonica, dal momento che le Marne Vaticane Auct. risultano interessate da sistemi di faglie estensionali suturate dalla soprastante formazione di Monte Mario. All’interno della formazione di Monte Mario, l’analisi paleoecologica condotta sulle ostracofaune ha consentito di riconoscere due diverse sequenze deposizionali, separate da una superficie di discontinuità, legata ad un momento di abbassamento relativo del livello del mare, che definisce il limite Sabbie gialle con panchina\Sabbie gialle con intercalazioni limose. La base delle Argille, sabbie e limi con Cerastoderma corrisponde ad un secondo evento trasgressivo, riconosciuto all’interno della formazione di Monte Mario, che ha portato alla deposizione di argille marine di ambiente infralitorale, come la base dei Limi di Farneto, caratterizzate, ancora, dalla presenza di medium Gephyrocapsa. L’analisi strutturale e le indicazioni del fabric magnetico, indicano che l’alto di Monte Mario si è strutturato in due fasi tettoniche estensionali distinte: 1) una prima fase, sviluppata su piani NE-SW, collocabile prima della deposizione della formazione di Monte Mario (pre Santerniano superiore); 2) una seconda fase sviluppata su piani NW-SE, in un intervallo temporale compreso tra 750-600 ka. Infine, i caratteri paleomagnetici delle formazioni di Monte Mario e di Monte Vaticano mostrano componenti di polarità inversa ben definite, attribuite sulla base dei dati biostratigrafici, rispettivamente, all’epoca MATUYAMA ed alla parte superiore dell’epoca GILBERT.

Cosentino, D., Cipollari, P., DI BELLA, L., Esposito, A., Faranda, C., Giordano, G., et al. (2008). Geologia dei Monti dell Farnesina (Roma): nuovi dati di sottosuolo dalla galleria Giovanni XXIII, Roma. MEMORIE DESCRITTIVE DELLA CARTA GEOLOGICA D'ITALIA, 80, 285-313.

Geologia dei Monti dell Farnesina (Roma): nuovi dati di sottosuolo dalla galleria Giovanni XXIII, Roma

COSENTINO, Domenico;CIPOLLARI, PAOLA;GIORDANO, Guido;GLIOZZI, Elsa;
2008-01-01

Abstract

Recenti lavori per la costruzione, nella città di Roma, del Passante a Nord-Ovest (Galleria Giovanni XXIII) hanno permesso di raccogliere nuovi dati circa la stratigrafia e l’assetto tettonico del settore dei Monti della Farnesina, in riva destra del F. Tevere. Le gallerie naturali del Passante a Nord-Ovest hanno attraversato la successione plio-pleistocenica di Monte Mario, che è stata suddivisa in due formazioni: la formazione di Monte Vaticano e la formazione di Monte Mario. Quest’ultima, poggiante in discordanza stratigrafica al disopra della formazione di Monte Vaticano (Marne Vaticane Auct.), è stata distinta in cinque membri: 1) Limi di Farneto; 2) Sabbie grigie ad Arctica islandica; 3) Sabbie gialle con panchina; 4) Sabbie gialle con intercalazioni limose; 5) Argille, sabbie e limi con Cerastoderma. La forte troncatura erosiva osservata al top della formazione di Monte Vaticano suggerisce la presenza di un’ampia lacuna stratigrafica erosivo-deposizionale, tra questa e i soprastanti depositi della formazione di Monte Mario. Le analisi biostratigrafiche e paleoecologiche condotte in questo studio hanno messo in evidenza differenze sostanziali tra la formazione di Monte Vaticano (Marne Vaticane Auct.) e i soprastanti Limi di Farneto. Le Marne Vaticane Auct. campionate lungo il Passante a Nord-Ovest hanno fornito associazioni di plancton calcareo riferibili allo Zancleano inferiore (3.85-3.58 Ma). L’analisi paleoecologica condotta sulle ostracofaune indica, per le Marne Vaticane Auct., un ambiente batiale superiore, con paleoprofondità comprese tra –200 e –350 m. Per quanto emerso dall’analisi dei nannofossili calcarei, i Limi di Farneto sono collocabili al disopra della FO di medium Gephyrocapsa (Santerniano inferiore). Inoltre, per la sostanziale assenza di C. macintyrei e per la presenza di B. etnea, è possibile limitare l’età dei Limi di Farneto all’interno dell’intervallo 1,60-1,49 Ma (Santerniano superiore). L’analisi paleoecologica dell’orizzonte basale dei Limi di Farneto ha fornito indicazioni di un ambiente infralitorale esterno, con paleoprofondità di circa –40 m e un abbassamento relativo del livello del mare di almeno 160 m. Tale abbassamento relativo ha un’origine prevalentemente tettonica, dal momento che le Marne Vaticane Auct. risultano interessate da sistemi di faglie estensionali suturate dalla soprastante formazione di Monte Mario. All’interno della formazione di Monte Mario, l’analisi paleoecologica condotta sulle ostracofaune ha consentito di riconoscere due diverse sequenze deposizionali, separate da una superficie di discontinuità, legata ad un momento di abbassamento relativo del livello del mare, che definisce il limite Sabbie gialle con panchina\Sabbie gialle con intercalazioni limose. La base delle Argille, sabbie e limi con Cerastoderma corrisponde ad un secondo evento trasgressivo, riconosciuto all’interno della formazione di Monte Mario, che ha portato alla deposizione di argille marine di ambiente infralitorale, come la base dei Limi di Farneto, caratterizzate, ancora, dalla presenza di medium Gephyrocapsa. L’analisi strutturale e le indicazioni del fabric magnetico, indicano che l’alto di Monte Mario si è strutturato in due fasi tettoniche estensionali distinte: 1) una prima fase, sviluppata su piani NE-SW, collocabile prima della deposizione della formazione di Monte Mario (pre Santerniano superiore); 2) una seconda fase sviluppata su piani NW-SE, in un intervallo temporale compreso tra 750-600 ka. Infine, i caratteri paleomagnetici delle formazioni di Monte Mario e di Monte Vaticano mostrano componenti di polarità inversa ben definite, attribuite sulla base dei dati biostratigrafici, rispettivamente, all’epoca MATUYAMA ed alla parte superiore dell’epoca GILBERT.
2008
Cosentino, D., Cipollari, P., DI BELLA, L., Esposito, A., Faranda, C., Giordano, G., et al. (2008). Geologia dei Monti dell Farnesina (Roma): nuovi dati di sottosuolo dalla galleria Giovanni XXIII, Roma. MEMORIE DESCRITTIVE DELLA CARTA GEOLOGICA D'ITALIA, 80, 285-313.
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