The article focuses on Aldo Capitini’s nonviolence pedagogical theory, highlighting that such a proposal does not involve the mere absence of violence; instead, it implies a form of struggle, a way and a commitment of transforming reality: a nonviolence from which it must necessarily rise a path of “liberation” from exclusion, marginality and violence. In this perspective, peace can’t be built up only by refusing of co-operating in war, but also day by day through education. As a result, dealing with the thought of Aldo Capitini – and with educative experiences he promoted – allows to find an idea that education is, above all, an activity of acquiring knowledge as “skill of changing”.

L’articolo approfondisce la pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, evidenziando come tale proposta non si traduca nella semplice assenza di violenza, ma implichi piuttosto una modalità e un impegno trasformativo della realtà: una nonviolenza dalla quale deve necessariamente scaturire un percorso di “liberazione” dall’esclusione, dalla marginalità, dalla violenza. In questa prospettiva, la pace non si costruisce solo attraverso il rifiuto di cooperare alla preparazione e all’esecuzione della guerra, propugnando il disarmo e la resistenza nonviolenta, ma anche mediante fondamentali azioni educative. Confrontarsi con il pensiero di Aldo Capitini – e con le esperienze educative che egli ha promosso – consente allora di ritrovare un’idea di educazione che sia attività di acquisizione di un sapere inteso, soprattutto, come “competenza per il cambiamento”.

Catarci, M. (2012). La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini. STUDIUM EDUCATIONIS, 1, 37-50.

La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini

CATARCI, MARCO
2012-01-01

Abstract

The article focuses on Aldo Capitini’s nonviolence pedagogical theory, highlighting that such a proposal does not involve the mere absence of violence; instead, it implies a form of struggle, a way and a commitment of transforming reality: a nonviolence from which it must necessarily rise a path of “liberation” from exclusion, marginality and violence. In this perspective, peace can’t be built up only by refusing of co-operating in war, but also day by day through education. As a result, dealing with the thought of Aldo Capitini – and with educative experiences he promoted – allows to find an idea that education is, above all, an activity of acquiring knowledge as “skill of changing”.
2012
L’articolo approfondisce la pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, evidenziando come tale proposta non si traduca nella semplice assenza di violenza, ma implichi piuttosto una modalità e un impegno trasformativo della realtà: una nonviolenza dalla quale deve necessariamente scaturire un percorso di “liberazione” dall’esclusione, dalla marginalità, dalla violenza. In questa prospettiva, la pace non si costruisce solo attraverso il rifiuto di cooperare alla preparazione e all’esecuzione della guerra, propugnando il disarmo e la resistenza nonviolenta, ma anche mediante fondamentali azioni educative. Confrontarsi con il pensiero di Aldo Capitini – e con le esperienze educative che egli ha promosso – consente allora di ritrovare un’idea di educazione che sia attività di acquisizione di un sapere inteso, soprattutto, come “competenza per il cambiamento”.
Catarci, M. (2012). La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini. STUDIUM EDUCATIONIS, 1, 37-50.
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