Il presente lavoro si propone di avviare un dibattito su alcuni nodi cruciali in scienza cognitiva teorica. Questi sono discussi sullo sfondo di due prospettive contrapposte. Negli ultimi vent’anni, l’assetto intellettuale e istituzionale che la scienza cognitiva aveva raggiunto intorno alla metà degli anni Ottanta (la cosiddetta «scienza cognitiva classica») si è incrinato a causa del suo espandersi verso il cervello e verso l’ambiente sotto la spinta della neuroscienza cognitiva e computazionale, della modellistica cognitiva connessionista e dinamicista, della robotica situata, della Vita Artificiale e di altri programmi di ricerca che vengono spesso rubricati assieme sotto l’etichetta «scienza cognitiva non- o post-classica». La geografia logica dell’attuale dibattito sui fondamenti della scienza cognitiva presenta una gamma di posizioni che si caratterizzano per il maggiore o minore grado di radicalità con cui questa «incrinatura» viene interpretata. A un estremo dellospettro, troviamo le tesi secondo cui la psicologia computazionale classica è l’unico modello scientifico della mente che possieda un minimo di plausibilità. Al polo opposto incontriamo una visione delle ricerche della scienza cognitiva postclassica che le interpreta non già come semplici contributi a un processo di revisione di alcune componenti della teoria classica della cognizione, ma, secondo una diffusa retorica kuhniana, come un’attività di scienza straordinaria, che prelude all’instaurazione di un nuovo paradigma. In questo lavoro proponiamo l’adozione di un’altra prospettiva, «riformista», la quale accoglie alcune istanze critiche dei programmi di ricerca della scienza cognitiva post-classica – vale a dire, le obiezioni rivolte all’antibiologismo e all’individualismo della scienza cognitiva classica – e le utilizza come direttrici lungo le quali condurre una revisione dei fondamenti della teoria classica della cognizione: il funzionalismo, la teoria computazional- rappresentazionale della mente e il modularismo.

Marraffa, M. (2002). Mutamenti nei fondamenti della scienza cognitiva: una prospettiva riformista. GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA, 29(2), 247-274 [10.1421/1232].

Mutamenti nei fondamenti della scienza cognitiva: una prospettiva riformista

MARRAFFA, MASSIMO
2002-01-01

Abstract

Il presente lavoro si propone di avviare un dibattito su alcuni nodi cruciali in scienza cognitiva teorica. Questi sono discussi sullo sfondo di due prospettive contrapposte. Negli ultimi vent’anni, l’assetto intellettuale e istituzionale che la scienza cognitiva aveva raggiunto intorno alla metà degli anni Ottanta (la cosiddetta «scienza cognitiva classica») si è incrinato a causa del suo espandersi verso il cervello e verso l’ambiente sotto la spinta della neuroscienza cognitiva e computazionale, della modellistica cognitiva connessionista e dinamicista, della robotica situata, della Vita Artificiale e di altri programmi di ricerca che vengono spesso rubricati assieme sotto l’etichetta «scienza cognitiva non- o post-classica». La geografia logica dell’attuale dibattito sui fondamenti della scienza cognitiva presenta una gamma di posizioni che si caratterizzano per il maggiore o minore grado di radicalità con cui questa «incrinatura» viene interpretata. A un estremo dellospettro, troviamo le tesi secondo cui la psicologia computazionale classica è l’unico modello scientifico della mente che possieda un minimo di plausibilità. Al polo opposto incontriamo una visione delle ricerche della scienza cognitiva postclassica che le interpreta non già come semplici contributi a un processo di revisione di alcune componenti della teoria classica della cognizione, ma, secondo una diffusa retorica kuhniana, come un’attività di scienza straordinaria, che prelude all’instaurazione di un nuovo paradigma. In questo lavoro proponiamo l’adozione di un’altra prospettiva, «riformista», la quale accoglie alcune istanze critiche dei programmi di ricerca della scienza cognitiva post-classica – vale a dire, le obiezioni rivolte all’antibiologismo e all’individualismo della scienza cognitiva classica – e le utilizza come direttrici lungo le quali condurre una revisione dei fondamenti della teoria classica della cognizione: il funzionalismo, la teoria computazional- rappresentazionale della mente e il modularismo.
2002
Marraffa, M. (2002). Mutamenti nei fondamenti della scienza cognitiva: una prospettiva riformista. GIORNALE ITALIANO DI PSICOLOGIA, 29(2), 247-274 [10.1421/1232].
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/132578
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact