L’oggetto dello scritto è costituito dall’analisi del rapporto fra fonti pubblicistiche e privatistiche nella disciplina del lavoro presso le pubbliche amministrazioni, quale ridefinito dalle previsioni della c.d. “riforma Brunetta” (legge 15/2009 e d.lgs. 150/2009). Viene evidenziato il ridimensionamento della regolazione contrattuale a favore di quella legislativa, a partire dal rovesciamento del principio di “derogabilità” nella successione temporale fra legge e contratto collettivo. Ci si sofferma, poi, sull’attribuzione del carattere di ”imperatività” alle disposizioni del d.lgs. 165/2001 e sulla sostituzione automatica di clausole legali alle previsioni negoziali nulle. Una specifica attenzione è dedicata ai modi attraverso i quali si realizza la contrazione dello spazio di intervento della fonte contrattuale. Viene anche individuato il ruolo assegnato rispettivamente agli atti pubblicistici e alle determinazioni privatistiche nell’attività di organizzazione degli uffici, con specifico riferimento ai poteri gestionali dei dirigenti. In conclusione, si afferma che la riforma del 2009 non ha comportato, in ordine al regime giuridico del lavoro pubblico, una riesumazione del modello pubblicistico, ma un aumento del tasso di “specialità” del modello privatistico-contrattuale.

D'Alessio, G. (2012). La disciplina del lavoro nelle pubbliche amministrazioni tra pubblico e privato. IL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI(1), 1-29.

La disciplina del lavoro nelle pubbliche amministrazioni tra pubblico e privato

D'ALESSIO, Gianfranco
2012-01-01

Abstract

L’oggetto dello scritto è costituito dall’analisi del rapporto fra fonti pubblicistiche e privatistiche nella disciplina del lavoro presso le pubbliche amministrazioni, quale ridefinito dalle previsioni della c.d. “riforma Brunetta” (legge 15/2009 e d.lgs. 150/2009). Viene evidenziato il ridimensionamento della regolazione contrattuale a favore di quella legislativa, a partire dal rovesciamento del principio di “derogabilità” nella successione temporale fra legge e contratto collettivo. Ci si sofferma, poi, sull’attribuzione del carattere di ”imperatività” alle disposizioni del d.lgs. 165/2001 e sulla sostituzione automatica di clausole legali alle previsioni negoziali nulle. Una specifica attenzione è dedicata ai modi attraverso i quali si realizza la contrazione dello spazio di intervento della fonte contrattuale. Viene anche individuato il ruolo assegnato rispettivamente agli atti pubblicistici e alle determinazioni privatistiche nell’attività di organizzazione degli uffici, con specifico riferimento ai poteri gestionali dei dirigenti. In conclusione, si afferma che la riforma del 2009 non ha comportato, in ordine al regime giuridico del lavoro pubblico, una riesumazione del modello pubblicistico, ma un aumento del tasso di “specialità” del modello privatistico-contrattuale.
2012
D'Alessio, G. (2012). La disciplina del lavoro nelle pubbliche amministrazioni tra pubblico e privato. IL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI(1), 1-29.
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