Il saggio è dedicato alle origini palermitane dell’Opera dei pupi. All’opera di Gaetano Greco e dei suoi discendenti pupari, che qui si ricostruisce attraverso la scoperta di fonti che contribuiscono a superare lo stereotipo che vuole il teatro dei pupi come un tutto unico: minore, dialettale, popolare e, anche nelle sue “differenze”, sempre strenuamente improntato ad un rispetto totale e quasi maniacale delle forme della tradizione. Così non è e sin dalle sue origini, come dimostra proprio la storia dei Greco, le cui “differenze” si traducono in “eccezioni” espressive di valori di identità e originalità produttive, di una strategia messa in campo per fare un teatro che, pur nel rispetto della tradizione che andava a formare e in cui scientemente si inseriva, intendeva rispondere, in primis, alla necessità di esprimere (e comunicare) valori e ideali: arrivando, senza averlo programmato, a fare teatro tout court, senza etichette, non popolare né minore né minoritario.
VENTURINI V (2010). Sull’origine (palermitana) dell’Opera dei pupi. TEATRO E STORIA, 2/2010, 343-365.
Titolo: | Sull’origine (palermitana) dell’Opera dei pupi |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2010 |
Rivista: | |
Citazione: | VENTURINI V (2010). Sull’origine (palermitana) dell’Opera dei pupi. TEATRO E STORIA, 2/2010, 343-365. |
Abstract: | Il saggio è dedicato alle origini palermitane dell’Opera dei pupi. All’opera di Gaetano Greco e dei suoi discendenti pupari, che qui si ricostruisce attraverso la scoperta di fonti che contribuiscono a superare lo stereotipo che vuole il teatro dei pupi come un tutto unico: minore, dialettale, popolare e, anche nelle sue “differenze”, sempre strenuamente improntato ad un rispetto totale e quasi maniacale delle forme della tradizione. Così non è e sin dalle sue origini, come dimostra proprio la storia dei Greco, le cui “differenze” si traducono in “eccezioni” espressive di valori di identità e originalità produttive, di una strategia messa in campo per fare un teatro che, pur nel rispetto della tradizione che andava a formare e in cui scientemente si inseriva, intendeva rispondere, in primis, alla necessità di esprimere (e comunicare) valori e ideali: arrivando, senza averlo programmato, a fare teatro tout court, senza etichette, non popolare né minore né minoritario. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11590/134294 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |