This essay aims at giving a contribution to the issue of singling out, in a logic-scientific approach to consolidated annual accounts, the most appropriate and suitable criteria to enter differences of consolidation in the aforementioned records. The analysis will focus on the considered examination of the main doctrine, at the same time singling out the salient and peculiar features thereof together with some comments and in-depth studies on the subject-matter.

In tema di formazione del bilancio consolidato, la necessità di scongiurare il fenomeno della duplicazione del patrimonio netto di gruppo trova, come è noto, opportuna soluzione nella fase deputata al consolidamento delle partecipazioni, consistente nell’eliminazione di tale posta dal bilancio della società capogruppo e nella sua contestuale sostituzione con la somma algebrica delle attività e passività delle società controllate, così come desumibili dai relativi bilanci, di competenza della controllante. Nella normalità dei casi si palesano delle differenze più o meno ampie tra il valore delle partecipazioni e il valore del capitale di funzionamento delle società controllate, all’uopo denominate differenze di consolidamento e aventi segno positivo ovvero negativo, il cui trattamento contabile a nostro avviso costituisce la fase maggiormente esposta ad errori e a possibili arbitrii dell’intero processo di redazione del bilancio di gruppo. A tal riguardo, è appena il caso di evidenziare come la succitata operazione elisiva possa alfine rivelarsi, se non conforme ad appropriati criteri economico-contabili, foriera di rilevanti effetti distorsivi (destinati peraltro a riverbarsi su un periodo di tempo non limitato al singolo periodo amministrativo) con riferimento alla capacità del bilancio consolidato di rappresentare con chiarezza ed in modo veritiero e corretto il reddito d’esercizio e il capitale di funzionamento del gruppo d’imprese unitariamente considerato. L’obiettivo che il presente studio si propone è pertanto quello di fornire un contributo all’identificazione del più corretto trattamento contabile cui assoggettare, in seno al bilancio di gruppo, le citate differenze di consolidamento, all’uopo esaminando le principali teorie di consolidazione elaborate dalla migliore dottrina e, al contempo, cercando di chiarire le ragioni in forza delle quali una soltanto di esse risulti essere, a nostro avviso, “l’approccio” maggiormente idoneo a garantire un’adeguata ed intellegibile rappresentazione nel documento consolidato delle differenze in parola.

Celli, M. (2006). Alcune considerazioni sul trattamento contabile delle differenze di consolidamento. RIVISTA ITALIANA DI RAGIONERIA E DI ECONOMIA AZIENDALE, 106, nn 5-6, 335-349.

Alcune considerazioni sul trattamento contabile delle differenze di consolidamento

CELLI, MASSIMILIANO
2006-01-01

Abstract

This essay aims at giving a contribution to the issue of singling out, in a logic-scientific approach to consolidated annual accounts, the most appropriate and suitable criteria to enter differences of consolidation in the aforementioned records. The analysis will focus on the considered examination of the main doctrine, at the same time singling out the salient and peculiar features thereof together with some comments and in-depth studies on the subject-matter.
2006
In tema di formazione del bilancio consolidato, la necessità di scongiurare il fenomeno della duplicazione del patrimonio netto di gruppo trova, come è noto, opportuna soluzione nella fase deputata al consolidamento delle partecipazioni, consistente nell’eliminazione di tale posta dal bilancio della società capogruppo e nella sua contestuale sostituzione con la somma algebrica delle attività e passività delle società controllate, così come desumibili dai relativi bilanci, di competenza della controllante. Nella normalità dei casi si palesano delle differenze più o meno ampie tra il valore delle partecipazioni e il valore del capitale di funzionamento delle società controllate, all’uopo denominate differenze di consolidamento e aventi segno positivo ovvero negativo, il cui trattamento contabile a nostro avviso costituisce la fase maggiormente esposta ad errori e a possibili arbitrii dell’intero processo di redazione del bilancio di gruppo. A tal riguardo, è appena il caso di evidenziare come la succitata operazione elisiva possa alfine rivelarsi, se non conforme ad appropriati criteri economico-contabili, foriera di rilevanti effetti distorsivi (destinati peraltro a riverbarsi su un periodo di tempo non limitato al singolo periodo amministrativo) con riferimento alla capacità del bilancio consolidato di rappresentare con chiarezza ed in modo veritiero e corretto il reddito d’esercizio e il capitale di funzionamento del gruppo d’imprese unitariamente considerato. L’obiettivo che il presente studio si propone è pertanto quello di fornire un contributo all’identificazione del più corretto trattamento contabile cui assoggettare, in seno al bilancio di gruppo, le citate differenze di consolidamento, all’uopo esaminando le principali teorie di consolidazione elaborate dalla migliore dottrina e, al contempo, cercando di chiarire le ragioni in forza delle quali una soltanto di esse risulti essere, a nostro avviso, “l’approccio” maggiormente idoneo a garantire un’adeguata ed intellegibile rappresentazione nel documento consolidato delle differenze in parola.
Celli, M. (2006). Alcune considerazioni sul trattamento contabile delle differenze di consolidamento. RIVISTA ITALIANA DI RAGIONERIA E DI ECONOMIA AZIENDALE, 106, nn 5-6, 335-349.
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