This essay aims at analysing the role of the window in “A Janela”, a short story written by Lygia Fagundes Telles published for the first time in the collection O Jardim Selvagem (1965) and then republished in Antes do Baile Verde (1977). In this short story an old man returns to a room only to see the window that reminds him of his son who is dead. His reminiscences, revealed through a dialogue with the woman who lives in the room, modify the narrative structure: the transition from the present to the past discloses an introspection that makes the narration ambiguous and leads the woman – and also the reader – to suspect that the man is insane. In this way the text results in a Chinese box structure: “A Janela” contains its miniature, that is, the window which, by causing reminiscences of the man, turns out to be a sort of emblem of that “creative process” that, through the intersection of memory and fiction, defines Lygia Fagundes Telles' literary works. Starting from the analysis of metaphorical and symbolical meanings ascribed to the window as “subject-object” of the narration, this essay will also place emphasis on the combination of memory and fiction as one of the main stylistic mark of the writer's works in order to interpret “A Janela” as a sort of mise en abîme of the whole literary production of Lygia Fagundes Telles.

L'articolo si propone di analizzare il ruolo della finestra nel racconto “A Janela” della scrittrice brasiliana Lygia Fagundes Telles, pubblicato per la prima volta nella raccolta O Jardim Selvagem (1965), e successivamente in Antes do Baile Verde (1970). L'anziano protagonista ritorna nella stanza che ha visto la morte del figlio, ormai occupata da una prostituta, fissa la finestra e tenta di riportare in vita con la memoria quelle rose che il figlio curava e che sono morte insieme a lui. La trama si articola attraverso il dialogo tra la donna e l'uomo, i cui deliri del presente e reminiscenze del passato generano un clima di tensione che culmina nel detto e non detto di un epilogo che sovverte le aspettative del lettore . Nel testo la finestra non è solo oggetto concreto evocatore di ricordi, ma diventa essa stessa struttura attraverso la quale si articola il racconto, l'autrice, infatti, costruendo una narrazione in terza persona non onnisciente, offre al lettore una visione parziale dei fatti e lo pone allo stesso tempo all'interno e all'esterno della stanza. Al soggetto-oggetto finestra corrisponde una duplice dimensione del reale: la finestra non è soltanto sguardo su una realtà apparente, bensì è il riflesso di un'immagine interiore che, traducendosi in ricerca introspettiva, ridefinisce i contorni fuori e dentro la stanza portando alla sovrapposizione tra i due personaggi. Il passaggio dal presente al passato e poi ancora al presente scavalca il confine della pagina scritta e raggiunge il lettore, il quale, interrogandosi sulla veridicità dei fatti, diventa testimone di una realtà non sempre interpretabile secondo logiche definite.

DE CRESCENZO, L. (2015). "A Janela" e l'ambiguità del reale: invenzione e memoria nel racconto della scrittrice brasiliana Lygia Fagundes Telles. ALTRE MODERNITÀ(Numero speciale), 225-233 [10.13130/2035-7680/4640].

"A Janela" e l'ambiguità del reale: invenzione e memoria nel racconto della scrittrice brasiliana Lygia Fagundes Telles

Luigia De Crescenzo
2015-01-01

Abstract

This essay aims at analysing the role of the window in “A Janela”, a short story written by Lygia Fagundes Telles published for the first time in the collection O Jardim Selvagem (1965) and then republished in Antes do Baile Verde (1977). In this short story an old man returns to a room only to see the window that reminds him of his son who is dead. His reminiscences, revealed through a dialogue with the woman who lives in the room, modify the narrative structure: the transition from the present to the past discloses an introspection that makes the narration ambiguous and leads the woman – and also the reader – to suspect that the man is insane. In this way the text results in a Chinese box structure: “A Janela” contains its miniature, that is, the window which, by causing reminiscences of the man, turns out to be a sort of emblem of that “creative process” that, through the intersection of memory and fiction, defines Lygia Fagundes Telles' literary works. Starting from the analysis of metaphorical and symbolical meanings ascribed to the window as “subject-object” of the narration, this essay will also place emphasis on the combination of memory and fiction as one of the main stylistic mark of the writer's works in order to interpret “A Janela” as a sort of mise en abîme of the whole literary production of Lygia Fagundes Telles.
2015
L'articolo si propone di analizzare il ruolo della finestra nel racconto “A Janela” della scrittrice brasiliana Lygia Fagundes Telles, pubblicato per la prima volta nella raccolta O Jardim Selvagem (1965), e successivamente in Antes do Baile Verde (1970). L'anziano protagonista ritorna nella stanza che ha visto la morte del figlio, ormai occupata da una prostituta, fissa la finestra e tenta di riportare in vita con la memoria quelle rose che il figlio curava e che sono morte insieme a lui. La trama si articola attraverso il dialogo tra la donna e l'uomo, i cui deliri del presente e reminiscenze del passato generano un clima di tensione che culmina nel detto e non detto di un epilogo che sovverte le aspettative del lettore . Nel testo la finestra non è solo oggetto concreto evocatore di ricordi, ma diventa essa stessa struttura attraverso la quale si articola il racconto, l'autrice, infatti, costruendo una narrazione in terza persona non onnisciente, offre al lettore una visione parziale dei fatti e lo pone allo stesso tempo all'interno e all'esterno della stanza. Al soggetto-oggetto finestra corrisponde una duplice dimensione del reale: la finestra non è soltanto sguardo su una realtà apparente, bensì è il riflesso di un'immagine interiore che, traducendosi in ricerca introspettiva, ridefinisce i contorni fuori e dentro la stanza portando alla sovrapposizione tra i due personaggi. Il passaggio dal presente al passato e poi ancora al presente scavalca il confine della pagina scritta e raggiunge il lettore, il quale, interrogandosi sulla veridicità dei fatti, diventa testimone di una realtà non sempre interpretabile secondo logiche definite.
DE CRESCENZO, L. (2015). "A Janela" e l'ambiguità del reale: invenzione e memoria nel racconto della scrittrice brasiliana Lygia Fagundes Telles. ALTRE MODERNITÀ(Numero speciale), 225-233 [10.13130/2035-7680/4640].
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