Negli anni che vanno dalla proclamazione di Roma Capitale all’istituzione del Governatorato, a dispetto di avvicendamenti istituzionali anche traumatici, il quadrante Ostiense e il tratto terminale del Tevere rivestono un ruolo centrale nelle strategie dello sviluppo urbano. Il contributo propone di articolare i piani di lettura concernenti i principali accadimenti e le dinamiche decisionali alla luce di due questioni di fondo: • la prima riguarda consonanze, interferenze, persistenze e conflittualità di visioni e scenari nella costruzione delle traiettorie di uno sviluppo insediativo non sempre chiaramente marcato come produttivo; • la seconda riguarda la messa a fuoco di modelli e strategie di trasformazione urbana, alla luce dei mutevoli rapporti di forza tra governo centrale, governo urbano e i possibili soggetti attuatori delle previsioni insediative. “Roma al Mare” è un imperativo di lungo periodo, ma le sottostanti contraddizioni del “risanamento agricolo industriale” e le forzose connessioni tra “navigabilità del Tevere” e “risorgimento industriale” di Roma estenueranno il processo decisionale, depotenziando il valore ideale di una “direttrice di sviluppo” per consegnarla a un mediocre destino di speculazione fondiaria.
Palazzo, A.L. (2012). Politiche urbane e processi decisionali dall'Unità al Governatorato. ROMA MODERNA E CONTEMPORANEA, XX(1), 37-64.
Politiche urbane e processi decisionali dall'Unità al Governatorato
PALAZZO, Anna Laura
2012-01-01
Abstract
Negli anni che vanno dalla proclamazione di Roma Capitale all’istituzione del Governatorato, a dispetto di avvicendamenti istituzionali anche traumatici, il quadrante Ostiense e il tratto terminale del Tevere rivestono un ruolo centrale nelle strategie dello sviluppo urbano. Il contributo propone di articolare i piani di lettura concernenti i principali accadimenti e le dinamiche decisionali alla luce di due questioni di fondo: • la prima riguarda consonanze, interferenze, persistenze e conflittualità di visioni e scenari nella costruzione delle traiettorie di uno sviluppo insediativo non sempre chiaramente marcato come produttivo; • la seconda riguarda la messa a fuoco di modelli e strategie di trasformazione urbana, alla luce dei mutevoli rapporti di forza tra governo centrale, governo urbano e i possibili soggetti attuatori delle previsioni insediative. “Roma al Mare” è un imperativo di lungo periodo, ma le sottostanti contraddizioni del “risanamento agricolo industriale” e le forzose connessioni tra “navigabilità del Tevere” e “risorgimento industriale” di Roma estenueranno il processo decisionale, depotenziando il valore ideale di una “direttrice di sviluppo” per consegnarla a un mediocre destino di speculazione fondiaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.