Il saggio si concentra sugli orientamenti dell’opinione pubblica nel 1977, utilizzando le relazioni di prefetti e questori al ministero dell’Interno. Poiché le vicende del 1977 costituiscono un vero groviglio di fili, l’intento è di iniziare a dipanare i fili del groviglio uno ad uno, così da iniziare a offrire il materiale con cui ricostruire l’intera trama del tessuto e proporre un quadro interpretativo più chiaro e completo. Il filo delle carte ministeriali risulta molto consistente e importante, tale da permettere di proporre nuove ipotesi interpretative. Ne emerge uno scenario variegato che evolve nel corso dei mesi: solo tre (Roma, Milano e Bologna) le città coinvolte dalla mobilitazione collettiva, mentre nel resto del paese l’«ordine pubblico» appare normale e tranquillo. Ad accomunare tutto il paese stava però la crescente inquietudine per la crisi economica e per lo stallo politico. In un paese spaccato tra conflittualità e riflusso, si svilupparono due tendenze contrapposte e speculari: la tensione sociale alimentava la disponibilità alla violenza, mentre la crescente stanchezza poneva, già prima del sequestro di Moro, le basi del riflusso e dell’ethos individualistico che avrebbe caratterizzato l’imminente svolta degli anni Ottanta.
Mattera, P. (2014). Tra conflittualità e riflusso. L’Italia del 1977 nelle relazioni del Ministero dell’Interno. MONDO CONTEMPORANEO(4), 48-69 [10.3280/MON2014-001002].
Tra conflittualità e riflusso. L’Italia del 1977 nelle relazioni del Ministero dell’Interno
MATTERA, PAOLO
2014-01-01
Abstract
Il saggio si concentra sugli orientamenti dell’opinione pubblica nel 1977, utilizzando le relazioni di prefetti e questori al ministero dell’Interno. Poiché le vicende del 1977 costituiscono un vero groviglio di fili, l’intento è di iniziare a dipanare i fili del groviglio uno ad uno, così da iniziare a offrire il materiale con cui ricostruire l’intera trama del tessuto e proporre un quadro interpretativo più chiaro e completo. Il filo delle carte ministeriali risulta molto consistente e importante, tale da permettere di proporre nuove ipotesi interpretative. Ne emerge uno scenario variegato che evolve nel corso dei mesi: solo tre (Roma, Milano e Bologna) le città coinvolte dalla mobilitazione collettiva, mentre nel resto del paese l’«ordine pubblico» appare normale e tranquillo. Ad accomunare tutto il paese stava però la crescente inquietudine per la crisi economica e per lo stallo politico. In un paese spaccato tra conflittualità e riflusso, si svilupparono due tendenze contrapposte e speculari: la tensione sociale alimentava la disponibilità alla violenza, mentre la crescente stanchezza poneva, già prima del sequestro di Moro, le basi del riflusso e dell’ethos individualistico che avrebbe caratterizzato l’imminente svolta degli anni Ottanta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.