L’articolo ripercorre il rapporto fra satira e televisione in Italia, il quale è inizialmente caratterizzato da un duplice aspetto. Da un lato il rigido controllo esercitato tramite la censura e la cancellazione dei programmi da vertici aziendali di nomina politica, dall’altro il fatto che, quale indiretta conseguenza, è la televisione, con i suoi programmi e personaggi, a costituire l’oggetto privilegiato della satira televisiva degli esordi, ancora contigua al più ampio genere della comicità. E’ una fase contraddistinta da censure e soppressione di programmi. Successivamente, sul passaggio fra gli anni Sessanta e Settanta trova spazio una satira politica garbata e bonaria, della quale Alighiero Noschese è il principale rappresentante, basata sull’imitazione degli aspetti formali ed espressivi dei principali uomini politici. E però a partire dalla seconda metà degli anni Settanta e, particolarmente negli Ottanta, che una satira politica più graffiante e corrosiva, si afferma come uno dei linguaggi della programmazione della neotelevisione, invadendo proprio alcuni dei programmi più tradizionali ed assumendo, grazie alla logica dell’evento e dell’eccezionalità, un forte contenuto e peso politico.
Novelli, E. (2012). Satira, politica e televisione in Italia. COMUNICAZIONE POLITICA, 1, 57-72.
Satira, politica e televisione in Italia.
NOVELLI, EDOARDO
2012-01-01
Abstract
L’articolo ripercorre il rapporto fra satira e televisione in Italia, il quale è inizialmente caratterizzato da un duplice aspetto. Da un lato il rigido controllo esercitato tramite la censura e la cancellazione dei programmi da vertici aziendali di nomina politica, dall’altro il fatto che, quale indiretta conseguenza, è la televisione, con i suoi programmi e personaggi, a costituire l’oggetto privilegiato della satira televisiva degli esordi, ancora contigua al più ampio genere della comicità. E’ una fase contraddistinta da censure e soppressione di programmi. Successivamente, sul passaggio fra gli anni Sessanta e Settanta trova spazio una satira politica garbata e bonaria, della quale Alighiero Noschese è il principale rappresentante, basata sull’imitazione degli aspetti formali ed espressivi dei principali uomini politici. E però a partire dalla seconda metà degli anni Settanta e, particolarmente negli Ottanta, che una satira politica più graffiante e corrosiva, si afferma come uno dei linguaggi della programmazione della neotelevisione, invadendo proprio alcuni dei programmi più tradizionali ed assumendo, grazie alla logica dell’evento e dell’eccezionalità, un forte contenuto e peso politico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.