L'autore analizza il tema della luce nel “Paradiso” di Dante, fondante nonché unica trama per figurare l'infigurabile. A partire da una approfondita esegesi della terzina incipitaria, programmatica quanto problematica, il saggio, tra immagini riflesse e ombre abbacinanti, segue i moti bidirezionali della luce (ascensivo di conoscenza di Dante-agens e discensivo della luce penetrante nel cosmo), individuando connessioni e rimandi con la teorizzazione espressa nell'“Epistola a Cangrande” e con la tradizione metafisica della luce da Dionigi Areopagita (letto da Dante nella traduzione di Roberto Grossatesta) a Tommaso D'Aquino. L'autore rivela inoltre l’importante ruolo giocato dalle figure metaforiche per descrivere la luce, in grado di coniugare le teorie dell'emanazionismo platonizzante con quelle dell'aristotelismo tomistico e superare entrambe.
Ariani, M. (2009). La luce nel Paradiso. FILOLOGIA E CRITICA, XXXIV, 3-41.
La luce nel Paradiso
ARIANI, Marco
2009-01-01
Abstract
L'autore analizza il tema della luce nel “Paradiso” di Dante, fondante nonché unica trama per figurare l'infigurabile. A partire da una approfondita esegesi della terzina incipitaria, programmatica quanto problematica, il saggio, tra immagini riflesse e ombre abbacinanti, segue i moti bidirezionali della luce (ascensivo di conoscenza di Dante-agens e discensivo della luce penetrante nel cosmo), individuando connessioni e rimandi con la teorizzazione espressa nell'“Epistola a Cangrande” e con la tradizione metafisica della luce da Dionigi Areopagita (letto da Dante nella traduzione di Roberto Grossatesta) a Tommaso D'Aquino. L'autore rivela inoltre l’importante ruolo giocato dalle figure metaforiche per descrivere la luce, in grado di coniugare le teorie dell'emanazionismo platonizzante con quelle dell'aristotelismo tomistico e superare entrambe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.