Dopo gli anni passati di esplorazione dei Territori Attuali, stalker nel 1999 comincia un lavoro di interazione con la natura di questi spazi e con i suoi abitanti. Passa da una fase di osservazione e di ascolto ad una assunzione di responsabilità nei confronti della loro trasformazione, alla ricerca di una possibile modalità di prendersene cura e di partecipare alle loro mutazioni spontanee. Il laboratorio di questa nuova esperienza è il Campo Boario dell’ex mattatoio di Testaccio, a Roma, in cui il sedimentarsi del tempo e l’assenza di progetto hanno prodotto un esempio di auto-organizzazione e di convivenza tra diverse culture assolutamente inedito. In un grande piazzale stazionano per quasi tutto l’anno le rulottes dei Rom Calderasha, nomadi italiani specializzati nella lavorazione dei metalli e che risultano presenti in questa zona fin dal 1500; un lungo bordo contenente le stalle è stato occupato dai cavallari, i conduttori dalle carrozze che portano in giro i turisti, e dai loro circa trecento cavalli; in un altro bordo c’è il Villaggio Globale, uno dei centri sociali occupati autogestiti più noti a Roma per quanto riguarda le attività interculturali e in generale la cultura antagonista; il resto dello spazio è abitato da diverse comunità straniere in gran parte di senegalesi e nordafricani, da italiani senza fissa dimora, e da tutto ciò che non riesce a farsi spazio altrove. Il risultato é uno strano universo cosmopolita e multiculturale che abita quella Roma infangata e surreale dei film di Pasolini e di Fellini e che mai ci si immaginerebbe di trovare al centro della moderna Roma Turistica. -

After exploring for a few years the Actual Territories, in 1999 Stalker – Urban art lab has begun to interact with the nature of spaces and with their inhabitants in a more structured way. The work has developed through a phase of observation and listening, which has brought to the assumption of responsibility towards the transformations of these spaces, carrying on a research to develop methods and operative tools to take care and partecipate to the spontanous transformations which characterize them. This new experience has been carried out in Campo Boario in the premises of Testaccio’s ex-slaughter-house in Rome. Here the sedimentation of time and the absence of any kind of design project have made this area an example of self-organisation and cohabitation of different cultures. In this large space, the caravans of the Rome Calderasha community are settled for almost the entire year. The Rom Calderasha are an Italian nomad community, specialised in working raw metals , and they have been present in the area since 1500; the stables have been occupied by the cavallari and their three hundred horses, the conductors of the horse carriages which permit tourists to have a different perspective of the city of Rome; on the opposite side there is Villaggio Globale, the most famous roman social centre, which has been occupied and self-managed and in which intercultural activities take place during the year; other parts of the space are inhabited by different foreign communities, especially from Senegal and north Africa, by Italian homeless men and women, and by anyone who cannot find a place somewhere else. The result is a strange cosmopolitan and multicultural universe which lives in the surreal city of Pasolini and Fellini, a universe which no one would imagine to find in the centre of the modern Touristic Rome. -

Careri, F., L., R. (2005). Stalker e I Grandi Giochi del Campo Boario. BUILDING MATERIALS, 13, 42-47.

Stalker e I Grandi Giochi del Campo Boario

CARERI, FRANCESCO;
2005-01-01

Abstract

After exploring for a few years the Actual Territories, in 1999 Stalker – Urban art lab has begun to interact with the nature of spaces and with their inhabitants in a more structured way. The work has developed through a phase of observation and listening, which has brought to the assumption of responsibility towards the transformations of these spaces, carrying on a research to develop methods and operative tools to take care and partecipate to the spontanous transformations which characterize them. This new experience has been carried out in Campo Boario in the premises of Testaccio’s ex-slaughter-house in Rome. Here the sedimentation of time and the absence of any kind of design project have made this area an example of self-organisation and cohabitation of different cultures. In this large space, the caravans of the Rome Calderasha community are settled for almost the entire year. The Rom Calderasha are an Italian nomad community, specialised in working raw metals , and they have been present in the area since 1500; the stables have been occupied by the cavallari and their three hundred horses, the conductors of the horse carriages which permit tourists to have a different perspective of the city of Rome; on the opposite side there is Villaggio Globale, the most famous roman social centre, which has been occupied and self-managed and in which intercultural activities take place during the year; other parts of the space are inhabited by different foreign communities, especially from Senegal and north Africa, by Italian homeless men and women, and by anyone who cannot find a place somewhere else. The result is a strange cosmopolitan and multicultural universe which lives in the surreal city of Pasolini and Fellini, a universe which no one would imagine to find in the centre of the modern Touristic Rome. -
2005
Dopo gli anni passati di esplorazione dei Territori Attuali, stalker nel 1999 comincia un lavoro di interazione con la natura di questi spazi e con i suoi abitanti. Passa da una fase di osservazione e di ascolto ad una assunzione di responsabilità nei confronti della loro trasformazione, alla ricerca di una possibile modalità di prendersene cura e di partecipare alle loro mutazioni spontanee. Il laboratorio di questa nuova esperienza è il Campo Boario dell’ex mattatoio di Testaccio, a Roma, in cui il sedimentarsi del tempo e l’assenza di progetto hanno prodotto un esempio di auto-organizzazione e di convivenza tra diverse culture assolutamente inedito. In un grande piazzale stazionano per quasi tutto l’anno le rulottes dei Rom Calderasha, nomadi italiani specializzati nella lavorazione dei metalli e che risultano presenti in questa zona fin dal 1500; un lungo bordo contenente le stalle è stato occupato dai cavallari, i conduttori dalle carrozze che portano in giro i turisti, e dai loro circa trecento cavalli; in un altro bordo c’è il Villaggio Globale, uno dei centri sociali occupati autogestiti più noti a Roma per quanto riguarda le attività interculturali e in generale la cultura antagonista; il resto dello spazio è abitato da diverse comunità straniere in gran parte di senegalesi e nordafricani, da italiani senza fissa dimora, e da tutto ciò che non riesce a farsi spazio altrove. Il risultato é uno strano universo cosmopolita e multiculturale che abita quella Roma infangata e surreale dei film di Pasolini e di Fellini e che mai ci si immaginerebbe di trovare al centro della moderna Roma Turistica. -
Careri, F., L., R. (2005). Stalker e I Grandi Giochi del Campo Boario. BUILDING MATERIALS, 13, 42-47.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/140195
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