Francesca Woodman (1958-1981) ha incentrato la sua attività di fotografa sulla pratica dell'autoritratto. Il suo corpo fa irruzione sulla scena dell'immagine trasformando la composizione dell'inquadratura in un campo di relazioni tra il movimento e lo spazio, convocando insieme la percezione e la visione, il lavoro sull'azione e la trasfigurazione delle forme della figura umana. Nel minuzioso affresco intimo costituito dalla sua opera assistiamo a uno scavo nel tempo che mostra delle performance solitarie e i rituali che le preparano, la sperimentazione di una presenza fisica che lascia trasparire una storia presente e futura, sedimentata in immagine. La fissazione del proprio corpo in immagine rivela la sfida di mostrare la qualità dinamica e metamorfica del corpo in vita, scolpito, attraverso la luce, in tutta la sua oscurità.
Marenzi, S. (2013). L'autoritratto come performance. Il caso Woodman. BIBLIOTECA TEATRALE, 107-108(2), 147-159.
L'autoritratto come performance. Il caso Woodman
MARENZI, SAMANTHA
2013-01-01
Abstract
Francesca Woodman (1958-1981) ha incentrato la sua attività di fotografa sulla pratica dell'autoritratto. Il suo corpo fa irruzione sulla scena dell'immagine trasformando la composizione dell'inquadratura in un campo di relazioni tra il movimento e lo spazio, convocando insieme la percezione e la visione, il lavoro sull'azione e la trasfigurazione delle forme della figura umana. Nel minuzioso affresco intimo costituito dalla sua opera assistiamo a uno scavo nel tempo che mostra delle performance solitarie e i rituali che le preparano, la sperimentazione di una presenza fisica che lascia trasparire una storia presente e futura, sedimentata in immagine. La fissazione del proprio corpo in immagine rivela la sfida di mostrare la qualità dinamica e metamorfica del corpo in vita, scolpito, attraverso la luce, in tutta la sua oscurità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.