The paper concentrates on the aspects of madness as revealed in Kenneth Patchen's conception of the war. By drawing from Kenneth Burke's discussion of rhetoric as patterned upon a warlike system, the author of the essay interprets Stephen Crane's and Patchen's construction of their fictions of war as conducted, respectively, with the tool of lucidity and the tool of madness. The comparative analysis of the two writers allows the psychedelic quality in Patchen’s writing to be set against the quasi-impressionistic quality of Crane.

Il saggio “Kenneth Patchen e il segno bianco della follia” si concentra sugli aspetti della follia rappresentati nella concezione che della guerra ha il poeta. Appellandosi alla discussione della retorica burkiana che si modella sulla simbologia della guerra, l'autrice del saggio interpreta la costruzione, da parte di Stephen Crane e Patchen, delle finzioni di guerra come condotta con l'arma della lucidità, il primo, e con l'arma della follia, il secondo. L’analisi comparativa dei due scrittori consente di far risaltare la qualità psichedelica della scrittura di Patchen rispetto a quella non lontana dall’impressionismo di Crane.

Stefanelli, M.A. (1998). "Kenneth Patchen, or the White Badge of Madness". RSA. RIVISTA DI STUDI ANGLO-AMERICANI, IX(11), 371-380.

"Kenneth Patchen, or the White Badge of Madness"

STEFANELLI, Maria Anita
1998-01-01

Abstract

The paper concentrates on the aspects of madness as revealed in Kenneth Patchen's conception of the war. By drawing from Kenneth Burke's discussion of rhetoric as patterned upon a warlike system, the author of the essay interprets Stephen Crane's and Patchen's construction of their fictions of war as conducted, respectively, with the tool of lucidity and the tool of madness. The comparative analysis of the two writers allows the psychedelic quality in Patchen’s writing to be set against the quasi-impressionistic quality of Crane.
1998
Il saggio “Kenneth Patchen e il segno bianco della follia” si concentra sugli aspetti della follia rappresentati nella concezione che della guerra ha il poeta. Appellandosi alla discussione della retorica burkiana che si modella sulla simbologia della guerra, l'autrice del saggio interpreta la costruzione, da parte di Stephen Crane e Patchen, delle finzioni di guerra come condotta con l'arma della lucidità, il primo, e con l'arma della follia, il secondo. L’analisi comparativa dei due scrittori consente di far risaltare la qualità psichedelica della scrittura di Patchen rispetto a quella non lontana dall’impressionismo di Crane.
Stefanelli, M.A. (1998). "Kenneth Patchen, or the White Badge of Madness". RSA. RIVISTA DI STUDI ANGLO-AMERICANI, IX(11), 371-380.
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