Il corpo visto, il corpo abitato. In profondità si intuisce il tempo, in superficie si scorge l’immagine. Dietro alle rappresentazioni della figura umana e sotto gli automatismi del corpo quotidiano, sopravvive un corpo abitato dalla memoria, dall’energia, dalla vita, apparso talvolta nelle pratiche artistiche che lo hanno mostrato nella sua versione performativa. Quale articolazione lega visione ed azione, forma e bios, sguardo e gesto? Nella pratica dell’autoritratto fotografico, che mette in scena il corpo di fronte ad un pubblico assente, e nella danza butō, che corrode le forme e sperimenta una nuova filosofia del corpo, troviamo possibili terreni di formulazione di queste domande.
Marenzi, S. (2009). Autoritratto - Dal dentro del corpo. YOD, 3, 56-63.
Autoritratto - Dal dentro del corpo
MARENZI, SAMANTHA
2009-01-01
Abstract
Il corpo visto, il corpo abitato. In profondità si intuisce il tempo, in superficie si scorge l’immagine. Dietro alle rappresentazioni della figura umana e sotto gli automatismi del corpo quotidiano, sopravvive un corpo abitato dalla memoria, dall’energia, dalla vita, apparso talvolta nelle pratiche artistiche che lo hanno mostrato nella sua versione performativa. Quale articolazione lega visione ed azione, forma e bios, sguardo e gesto? Nella pratica dell’autoritratto fotografico, che mette in scena il corpo di fronte ad un pubblico assente, e nella danza butō, che corrode le forme e sperimenta una nuova filosofia del corpo, troviamo possibili terreni di formulazione di queste domande.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.