L’area di studio del lavoro qui presentato è rappresentata dalla dorsale carbonatica dei Monti Lepini e dal settore pedemontano della Pianura Pontina (Lazio meridionale, province Latina e Frosinone), su cui in passato, nell’ambito di caratterizzazioni idrogeologiche quantitative, erano stati sviluppati modelli di calcolo per il deflusso delle acque sotterranee, ma riferito solo alla dorsale. Gli studi più recenti (Teoli, 2012) invece hanno cercato di rappresentare gli scambi idrici sotterranei tra la dorsale ed il settore pedemontano della Pianura Pontina. Nell’ambito della messa a punto del nuovo modello di simulazione del deflusso delle acque sotterranee, implementato in condizioni di regime stazionario e seguendo l’approccio del mezzo poroso equivalente esteso anche ai Monti Lepini (codice di calcolo MODFLOW 2005), l’attenzione è stata rivolta allo schema dell’assetto tettonico della dorsale che gli stessi autori con altri, in precedenti studi (Alimonti et alii, 2010), hanno definito sulla base di un dettagliato rilevamento geologico-strutturale di terreno integrato con analisi idrogeologiche. Si è potuto così definire una compartimentazione sui percorsi d’infiltrazione delle acque e sull’estensione delle aree di ricarica delle sorgenti basali in uscita dal massiccio carbonatico dei Monti Lepini, che presentano una portata totale media di circa 10 m3/s. La calibrazione del modello ha avuto come obiettivo principale la definizione delle caratteristiche di permeabilità delle aree di ricarica, imponendo la corrispondenza dei flussi calcolati con i flussi misurati delle sorgenti; conseguentemente è stato possibile migliorare il grado di attendibilità del modello (riduzione del grado di incertezza) quantificando lo scostamento della deviazione standard dei residuali dei flussi.

The study area of this work is represented by the Lepini Mountains carbonatic ridge and by the Pontina Plain foothills area, on which in the past, within quantitative hydrogeological characterizations, models were developed for calculating the groundwater flow, but only referred to the ridge. The most recent studies (Teoli, 2012) have done their best, instead, to represent the underground water exchanges between the ridge and the Pontina Plain foothill area. The new model (developed using computer code MODFLOW 2005) has been implemented to simulate steady-state underground flow using equivalent porous media approach even for the ridge; attention has been particularly directed to the proper tectonic ridge schematic, which the authors had been previously defined, together with others (Alimonti et alii, 2010), on detailed structural-geological survey basis, integrated by hydrogeological analysis. So, it’s been possible to determine partitioning effects on groundwater flowpaths and on springs recharge areas extent, whose total average discharge is about 10 m3/s. Model calibration main goal has been the recharge areas permeability definition, posing the correspondence of calculated flows with measured springs’ flows; as a consequence, it’s been possible to improve the model reliability (uncertainty reduction) quantifying the flow residuals’ standard deviation offset.

Teoli, P., Mazza, R., Cappelli, A. (2014). Dorsale carbonatica dei Monti Lepini: tentativo di verifica delle aree di ricarica delle sorgenti carsiche e quantificazione dello scambio idrico con la Pianura Pontina attraverso l'uso di un modello numerico (Italia centrale). ACQUE SOTTERRANEE, 3 n°1/135, 27-39 [10.7343/AS-061-14-0088].

Dorsale carbonatica dei Monti Lepini: tentativo di verifica delle aree di ricarica delle sorgenti carsiche e quantificazione dello scambio idrico con la Pianura Pontina attraverso l'uso di un modello numerico (Italia centrale)

MAZZA, Roberto;
2014-01-01

Abstract

The study area of this work is represented by the Lepini Mountains carbonatic ridge and by the Pontina Plain foothills area, on which in the past, within quantitative hydrogeological characterizations, models were developed for calculating the groundwater flow, but only referred to the ridge. The most recent studies (Teoli, 2012) have done their best, instead, to represent the underground water exchanges between the ridge and the Pontina Plain foothill area. The new model (developed using computer code MODFLOW 2005) has been implemented to simulate steady-state underground flow using equivalent porous media approach even for the ridge; attention has been particularly directed to the proper tectonic ridge schematic, which the authors had been previously defined, together with others (Alimonti et alii, 2010), on detailed structural-geological survey basis, integrated by hydrogeological analysis. So, it’s been possible to determine partitioning effects on groundwater flowpaths and on springs recharge areas extent, whose total average discharge is about 10 m3/s. Model calibration main goal has been the recharge areas permeability definition, posing the correspondence of calculated flows with measured springs’ flows; as a consequence, it’s been possible to improve the model reliability (uncertainty reduction) quantifying the flow residuals’ standard deviation offset.
2014
L’area di studio del lavoro qui presentato è rappresentata dalla dorsale carbonatica dei Monti Lepini e dal settore pedemontano della Pianura Pontina (Lazio meridionale, province Latina e Frosinone), su cui in passato, nell’ambito di caratterizzazioni idrogeologiche quantitative, erano stati sviluppati modelli di calcolo per il deflusso delle acque sotterranee, ma riferito solo alla dorsale. Gli studi più recenti (Teoli, 2012) invece hanno cercato di rappresentare gli scambi idrici sotterranei tra la dorsale ed il settore pedemontano della Pianura Pontina. Nell’ambito della messa a punto del nuovo modello di simulazione del deflusso delle acque sotterranee, implementato in condizioni di regime stazionario e seguendo l’approccio del mezzo poroso equivalente esteso anche ai Monti Lepini (codice di calcolo MODFLOW 2005), l’attenzione è stata rivolta allo schema dell’assetto tettonico della dorsale che gli stessi autori con altri, in precedenti studi (Alimonti et alii, 2010), hanno definito sulla base di un dettagliato rilevamento geologico-strutturale di terreno integrato con analisi idrogeologiche. Si è potuto così definire una compartimentazione sui percorsi d’infiltrazione delle acque e sull’estensione delle aree di ricarica delle sorgenti basali in uscita dal massiccio carbonatico dei Monti Lepini, che presentano una portata totale media di circa 10 m3/s. La calibrazione del modello ha avuto come obiettivo principale la definizione delle caratteristiche di permeabilità delle aree di ricarica, imponendo la corrispondenza dei flussi calcolati con i flussi misurati delle sorgenti; conseguentemente è stato possibile migliorare il grado di attendibilità del modello (riduzione del grado di incertezza) quantificando lo scostamento della deviazione standard dei residuali dei flussi.
Teoli, P., Mazza, R., Cappelli, A. (2014). Dorsale carbonatica dei Monti Lepini: tentativo di verifica delle aree di ricarica delle sorgenti carsiche e quantificazione dello scambio idrico con la Pianura Pontina attraverso l'uso di un modello numerico (Italia centrale). ACQUE SOTTERRANEE, 3 n°1/135, 27-39 [10.7343/AS-061-14-0088].
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