The aim of this article is to understand the impact of pirate radio in Scandinavia, Denmark, The Netherlands and mostly in Great Britain, where the model of public service broadcasting was dominant. By exploring the relationship between pirate broadcasting and receiving contexts, the paper will analyze the background and of the reasons for the emergence of the phenomenon. It will go through the economic, the cultural and political clashes that arose after the success of the pirates in the mid Sixties and after the Marine Broadcasting Offences Act of 1967, the British law that came to stop the pirate radio, focussing on the public debate on the end of Bbc’s radio monopoly. The main part of the article studies the impact of pirates on policies, on programming strategies and techniques (jingles, playlists, rotation) and on the transformation of the public service in Northern Europe. -

Copenhagen, Danimarca, 1958. Da una nave posizionata in acque internazionali a largo delle coste danesi, Radio Mercur ha dato avvio alla storia delle radio pirata, cambiando profondamente il modo di fare radio in Europa. Per comprendere in fondo il portato delle radio pirata in una Europa dominata dai servizi pubblici radiotelevisivi, il presente lavoro esplorerà il rapporto tra emittenza pirata e contesti di ricezione, con particolare riferimento alle risposte legislative al fenomeno messe in atto nei vari paesi interessati dalle trasmissioni – Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Finlandia, Svezia e Norvegia - senza tralasciare le ricadute sulle politiche e sulle tecniche di programmazione (jingle, playlist, rotation) e sulla trasformazione del ruolo del servizio pubblico e dello stesso modello della radiofonia commerciale, ancora embrionale nel vecchio continente. Tra politiche restrittive e tentazioni concorrenziali, si renderà conto del dibattito tra sostenitori e avversari del fenomeno, con particolare riferimento alla realtà inglese e alle fasi precedenti e successive al Marine Broadcasting Offences Act del 1967, la legge inglese che arrivò a fermare la radiofonia pirata, con netto ritardo rispetto ai paesi del nord Europa, in cui analoghe normative furono emanate già nel 1962. Il presente articolo vuole tracciare un percorso di analisi del fenomeno che tenga conto dell'impatto a medio e lungo termine delle radio pirata sui sistemi mediali dei paesi interessati e, più ampiamente sui destini della radio in tutta Europa. -

Perrotta, M. (2014). Swinging Waves. ZAPRUDER, 34, 8-23.

Swinging Waves

PERROTTA, MARTA
2014-01-01

Abstract

The aim of this article is to understand the impact of pirate radio in Scandinavia, Denmark, The Netherlands and mostly in Great Britain, where the model of public service broadcasting was dominant. By exploring the relationship between pirate broadcasting and receiving contexts, the paper will analyze the background and of the reasons for the emergence of the phenomenon. It will go through the economic, the cultural and political clashes that arose after the success of the pirates in the mid Sixties and after the Marine Broadcasting Offences Act of 1967, the British law that came to stop the pirate radio, focussing on the public debate on the end of Bbc’s radio monopoly. The main part of the article studies the impact of pirates on policies, on programming strategies and techniques (jingles, playlists, rotation) and on the transformation of the public service in Northern Europe. -
2014
Copenhagen, Danimarca, 1958. Da una nave posizionata in acque internazionali a largo delle coste danesi, Radio Mercur ha dato avvio alla storia delle radio pirata, cambiando profondamente il modo di fare radio in Europa. Per comprendere in fondo il portato delle radio pirata in una Europa dominata dai servizi pubblici radiotelevisivi, il presente lavoro esplorerà il rapporto tra emittenza pirata e contesti di ricezione, con particolare riferimento alle risposte legislative al fenomeno messe in atto nei vari paesi interessati dalle trasmissioni – Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Finlandia, Svezia e Norvegia - senza tralasciare le ricadute sulle politiche e sulle tecniche di programmazione (jingle, playlist, rotation) e sulla trasformazione del ruolo del servizio pubblico e dello stesso modello della radiofonia commerciale, ancora embrionale nel vecchio continente. Tra politiche restrittive e tentazioni concorrenziali, si renderà conto del dibattito tra sostenitori e avversari del fenomeno, con particolare riferimento alla realtà inglese e alle fasi precedenti e successive al Marine Broadcasting Offences Act del 1967, la legge inglese che arrivò a fermare la radiofonia pirata, con netto ritardo rispetto ai paesi del nord Europa, in cui analoghe normative furono emanate già nel 1962. Il presente articolo vuole tracciare un percorso di analisi del fenomeno che tenga conto dell'impatto a medio e lungo termine delle radio pirata sui sistemi mediali dei paesi interessati e, più ampiamente sui destini della radio in tutta Europa. -
Perrotta, M. (2014). Swinging Waves. ZAPRUDER, 34, 8-23.
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