The milanese nobleman Urbano Monte in the 1587 was a spectator of the Japanese embassy arrived in Italy to honor Pope and Christianity. He was fascinated by the meeting and decided to make a geographical and cartographical treaty, for a wide audience, with the most recent discoveries about size and shape of the Earth. The geographical horizon had expanded in the last century by the geographical explorations and ocean voyages undertaken by the most advanced European nations. The work occupied him for about twenty years, including the writing of four volumes and the design of more than sixty maps, manuscripts and stained in the first version, printed in the second, in two different systems of projection, corrections and additions. The printed maps evidence the intention to publish the entire work, unfortunately Monte failed to carry out his project for personal and economic reasons. Known and studied copies of the Trattato, a full manuscript preserved at the Biblioteca of the Seminario Arcivescovile di Milano at Venegono Inferiore, the other, with handwritten text and maps engraved on copper plates, kept in the Biblioteca Ambrosiana, demonstrate the commitment of the author, technical difficulties and the search for the latest information on recent travel experiences. But the most important is the conflict that has characterized the geographical and cartographical culture of the early modern period, including a medieval knowledge, strongly rooted in classical and mixed real and fantastic, and the progress determined by the great explorations and opening geographical horizon.

Il nobile milanese Urbano Monte, spettatore dell’ambasciata giapponese giunta in Italia nel 1587 per rendere omaggio al papa ed alla cristianità, rimase tanto affascinato dall’incontro con i principi orientali da dedicarsi alla realizzazione di un trattato geografico e cartografico che avrebbe dovuto dare conto, ad un largo pubblico, delle conoscenze sulla forma e le dimensioni della Terra che nell’ultimo secolo si era enormemente dilatata grazie alle grandi esplorazioni geografiche e ai viaggi oceanici portati avanti delle più avanzate nazioni europee. L’impresa lo impegnò per circa un ventennio, tra la stesura del testo dei quattro tomi e il disegno di oltre sessanta carte, manoscritte e colorate nella prima versione, a stampa nella seconda, per di più in due differenti sistemi di proiezione, le correzioni e le aggiunte. Le carte a stampa testimoniano l’intenzione di pubblicare l’intera opera, purtroppo Monte non riuscì per motivi personali ed economici a portare a compimento il suo progetto. Le copie conosciute e studiate del Trattato, una interamente manoscritta conservata presso la Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Milano in Venegono Inferiore, l’altra con il testo scritto a mano e le tavole incise su rame custodita nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana, testimoniano l’impegno dell’autore, le difficoltà tecniche e di reperimento delle informazioni più aggiornate sulle recenti esperienze odeporiche, ma soprattutto il conflitto che ha caratterizzato la cultura geografica e cartografica della prima età moderna, fra un sapere di stampo medievale, fortemente ancorato ai classici e frammisto di reale e di fantastico, e il progresso determinato dalle grandi esplorazioni e dall’apertura dell’orizzonte geografico.

D'Ascenzo, A. (2011). L’ampliamento dell’orizzonte geografico e le rappresentazioni cartografiche nel XVI secolo. I mapamondi di Urbano Monte. GEOSTORIE, XIX(1-3), 111-140.

L’ampliamento dell’orizzonte geografico e le rappresentazioni cartografiche nel XVI secolo. I mapamondi di Urbano Monte

D'ASCENZO, ANNALISA
Investigation
2011-01-01

Abstract

The milanese nobleman Urbano Monte in the 1587 was a spectator of the Japanese embassy arrived in Italy to honor Pope and Christianity. He was fascinated by the meeting and decided to make a geographical and cartographical treaty, for a wide audience, with the most recent discoveries about size and shape of the Earth. The geographical horizon had expanded in the last century by the geographical explorations and ocean voyages undertaken by the most advanced European nations. The work occupied him for about twenty years, including the writing of four volumes and the design of more than sixty maps, manuscripts and stained in the first version, printed in the second, in two different systems of projection, corrections and additions. The printed maps evidence the intention to publish the entire work, unfortunately Monte failed to carry out his project for personal and economic reasons. Known and studied copies of the Trattato, a full manuscript preserved at the Biblioteca of the Seminario Arcivescovile di Milano at Venegono Inferiore, the other, with handwritten text and maps engraved on copper plates, kept in the Biblioteca Ambrosiana, demonstrate the commitment of the author, technical difficulties and the search for the latest information on recent travel experiences. But the most important is the conflict that has characterized the geographical and cartographical culture of the early modern period, including a medieval knowledge, strongly rooted in classical and mixed real and fantastic, and the progress determined by the great explorations and opening geographical horizon.
2011
Il nobile milanese Urbano Monte, spettatore dell’ambasciata giapponese giunta in Italia nel 1587 per rendere omaggio al papa ed alla cristianità, rimase tanto affascinato dall’incontro con i principi orientali da dedicarsi alla realizzazione di un trattato geografico e cartografico che avrebbe dovuto dare conto, ad un largo pubblico, delle conoscenze sulla forma e le dimensioni della Terra che nell’ultimo secolo si era enormemente dilatata grazie alle grandi esplorazioni geografiche e ai viaggi oceanici portati avanti delle più avanzate nazioni europee. L’impresa lo impegnò per circa un ventennio, tra la stesura del testo dei quattro tomi e il disegno di oltre sessanta carte, manoscritte e colorate nella prima versione, a stampa nella seconda, per di più in due differenti sistemi di proiezione, le correzioni e le aggiunte. Le carte a stampa testimoniano l’intenzione di pubblicare l’intera opera, purtroppo Monte non riuscì per motivi personali ed economici a portare a compimento il suo progetto. Le copie conosciute e studiate del Trattato, una interamente manoscritta conservata presso la Biblioteca del Seminario Arcivescovile di Milano in Venegono Inferiore, l’altra con il testo scritto a mano e le tavole incise su rame custodita nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana, testimoniano l’impegno dell’autore, le difficoltà tecniche e di reperimento delle informazioni più aggiornate sulle recenti esperienze odeporiche, ma soprattutto il conflitto che ha caratterizzato la cultura geografica e cartografica della prima età moderna, fra un sapere di stampo medievale, fortemente ancorato ai classici e frammisto di reale e di fantastico, e il progresso determinato dalle grandi esplorazioni e dall’apertura dell’orizzonte geografico.
D'Ascenzo, A. (2011). L’ampliamento dell’orizzonte geografico e le rappresentazioni cartografiche nel XVI secolo. I mapamondi di Urbano Monte. GEOSTORIE, XIX(1-3), 111-140.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/144020
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