Vengono esaminati i frammenti di un ignoto codice della 'Commedia', esemplato alla fine del XIV secolo nell'Italia centro-settentrionale, facenti parte di uno stesso manoscritto ma rinvenuti nelle legature di due diversi volumi cinquecenteschi (uno conservato presso l'Archivio di Stato di S. Marino, l'altro presso una collezione privata). Il testo dantesco è accompagnato dalle 'Chiose Ambrosiane', anonimo commento (risalente alla metà del XIV secolo) di cui era noto finora un solo testimone antico: il codice C 198 inf. della Biblioteca Ambrosiana di Milano. L'analisi dei frammenti recuperati permette di ricavare nuovi elementi sul testo e sulla circolazione di questo 'corpus' di glosse, di cui viene data descrizione ed edizione, con segnalazione delle differenze rispetto alle chiose trasmesse dal testimone Ambrosiano. Viene esaminato anche il problema della provenienza geografica del codice: elementi interni al commento, particolarità linguistiche e notizie sui luoghi in cui furono rilegati i due volumi cinquecenteschi (S. Marino e il monastero di S. Croce Montenovo) fanno pensare che il manoscritto sia stato esemplato in area marchigiano-romagnola (la stessa in cui si muoveva l'anonimo autore delle 'Chiose Ambrosiane'). L'articolo è accompagnato da tavole con riproduzione delle carte manoscritte esaminate
Fiorilla, M., Valentini, P. (2006). Frammenti di un ignoto codice trecentesco della ‘Commedia’ con le ‘Chiose Ambrosiane’. AEVUM, LXXX(3), 603-631.
Frammenti di un ignoto codice trecentesco della ‘Commedia’ con le ‘Chiose Ambrosiane’
FIORILLA, Maurizio;
2006-01-01
Abstract
Vengono esaminati i frammenti di un ignoto codice della 'Commedia', esemplato alla fine del XIV secolo nell'Italia centro-settentrionale, facenti parte di uno stesso manoscritto ma rinvenuti nelle legature di due diversi volumi cinquecenteschi (uno conservato presso l'Archivio di Stato di S. Marino, l'altro presso una collezione privata). Il testo dantesco è accompagnato dalle 'Chiose Ambrosiane', anonimo commento (risalente alla metà del XIV secolo) di cui era noto finora un solo testimone antico: il codice C 198 inf. della Biblioteca Ambrosiana di Milano. L'analisi dei frammenti recuperati permette di ricavare nuovi elementi sul testo e sulla circolazione di questo 'corpus' di glosse, di cui viene data descrizione ed edizione, con segnalazione delle differenze rispetto alle chiose trasmesse dal testimone Ambrosiano. Viene esaminato anche il problema della provenienza geografica del codice: elementi interni al commento, particolarità linguistiche e notizie sui luoghi in cui furono rilegati i due volumi cinquecenteschi (S. Marino e il monastero di S. Croce Montenovo) fanno pensare che il manoscritto sia stato esemplato in area marchigiano-romagnola (la stessa in cui si muoveva l'anonimo autore delle 'Chiose Ambrosiane'). L'articolo è accompagnato da tavole con riproduzione delle carte manoscritte esaminateI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.