Nel contributo si prende in esame il corpus di testi (consta in tutto di quindici componimenti, per la maggior parte ancora inediti) attribuiti a maestro Gregorio d’Arezzo nel ms. 1100 della Biblioteca Riccardiana di Firenze (databile all’inizio del sec. XV) e nel ms. Ashb. 478 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze (di poco posteriore all’altro codice), che allo stato attuale risultano essere le uniche testimonianze dell’attività poetica di questo poco noto rimatore trecentesco. In particolare, fornendo altresì una prima edizione di alcune porzioni inedite dei testi utili al confronto, si dà conto in questa sede delle sistematiche riprese, spesso veri e propri calchi riscontrabili in numerosi componimenti, da Guittone d’Arezzo (segnatamente dalle sue lettere in prosa). Nel contempo, si accenna alla possibilità di riconoscere nel corpus di Gregorio una struttura bipartita pre e post conversione, assimilabile in tal senso ancora al percorso complessivo della lirica guittoniana, nonché echi petrarcheschi niente affatto scontati se si considera la presumibile altezza cronologica della produzione di questo rimatore minore: attorno alla metà del XIV secolo.
Finazzi, S. (2009). Una testimonianza della fortuna di Guittone nel Trecento: il caso di Gregorio d'Arezzo. L’ ELLISSE, IV, 47-63.
Una testimonianza della fortuna di Guittone nel Trecento: il caso di Gregorio d'Arezzo
FINAZZI, SILVIA
2009-01-01
Abstract
Nel contributo si prende in esame il corpus di testi (consta in tutto di quindici componimenti, per la maggior parte ancora inediti) attribuiti a maestro Gregorio d’Arezzo nel ms. 1100 della Biblioteca Riccardiana di Firenze (databile all’inizio del sec. XV) e nel ms. Ashb. 478 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze (di poco posteriore all’altro codice), che allo stato attuale risultano essere le uniche testimonianze dell’attività poetica di questo poco noto rimatore trecentesco. In particolare, fornendo altresì una prima edizione di alcune porzioni inedite dei testi utili al confronto, si dà conto in questa sede delle sistematiche riprese, spesso veri e propri calchi riscontrabili in numerosi componimenti, da Guittone d’Arezzo (segnatamente dalle sue lettere in prosa). Nel contempo, si accenna alla possibilità di riconoscere nel corpus di Gregorio una struttura bipartita pre e post conversione, assimilabile in tal senso ancora al percorso complessivo della lirica guittoniana, nonché echi petrarcheschi niente affatto scontati se si considera la presumibile altezza cronologica della produzione di questo rimatore minore: attorno alla metà del XIV secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.