L’inducement è qualsiasi tipo di corrispettivo (competenza, commissione o anche prestazione-non monetaria) versato a o percepito da un intermediario finanziario in connessione con la prestazione ad un cliente di un servizio di investimento e/o di un servizio accessorio, corrispettivo peraltro versato da un terzo e che esula dalle competenze o commissioni normalmente fatturate per il detto servizio. Tale tipologia di corrispettivo può far sorgere un problema di conflitto di interesse con l’obbligo dell’intermediario di agire nel miglior interesse del cliente. La disciplina del fenomeno è affidata ad un complesso normativo di fonte comunitaria e nazionale, attuativo della cd. procedura Lamfalussy svolgentesi su quattro livelli regolamentari, che solleva numerosi problemi interpretativi. Il saggio indaga la duplice risposta che la regolamentazione Mifid offre, da un canto ponendo obblighi di organizzazione in capo all’intermediario in funzione di prevenzione dei possibili conflitti di interesse e d’altro canto operando sugli obblighi di comportamento dell’intermediario nel rapporto con il cliente (con eventuali profili di responsabilità o anche di invalidità o risoluzione del negozio stipulato per la prestazione dello specifico servizio).
Fortunato, S. (2009). Conflitto di interessi e disciplina degli inducements. BANCA BORSA E TITOLI DI CREDITO, I, 136-152.
Conflitto di interessi e disciplina degli inducements
FORTUNATO, SABINO
2009-01-01
Abstract
L’inducement è qualsiasi tipo di corrispettivo (competenza, commissione o anche prestazione-non monetaria) versato a o percepito da un intermediario finanziario in connessione con la prestazione ad un cliente di un servizio di investimento e/o di un servizio accessorio, corrispettivo peraltro versato da un terzo e che esula dalle competenze o commissioni normalmente fatturate per il detto servizio. Tale tipologia di corrispettivo può far sorgere un problema di conflitto di interesse con l’obbligo dell’intermediario di agire nel miglior interesse del cliente. La disciplina del fenomeno è affidata ad un complesso normativo di fonte comunitaria e nazionale, attuativo della cd. procedura Lamfalussy svolgentesi su quattro livelli regolamentari, che solleva numerosi problemi interpretativi. Il saggio indaga la duplice risposta che la regolamentazione Mifid offre, da un canto ponendo obblighi di organizzazione in capo all’intermediario in funzione di prevenzione dei possibili conflitti di interesse e d’altro canto operando sugli obblighi di comportamento dell’intermediario nel rapporto con il cliente (con eventuali profili di responsabilità o anche di invalidità o risoluzione del negozio stipulato per la prestazione dello specifico servizio).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.