This article focuses on Porphyry’s and Iamblichus’ views on universals and essential predication as reported in Simplicius’ Commentary on Aristotle’s Categories (esp. p. 53 Kalbfleisch). Porphyry regards Aristotle’s hylomorphism as a theory valid within the boundaries of the physical world. This overall position can be found in Porphyry’s interpretation of Aristotle’s categories, where he equates the status of universal substantial predicates with that of hyomorphic essences. Iamblichus’ attitude is different in that his Platonising of Aristotle’s logic is more direct and pervasive. Consequently, Iamblichus offers a Platonising reading of the Aristotelian theory of substantial predication which refers to ante rem genera and to the metaphysical relation of participation. Iamblichus is well aware that an ante rem form cannot be a universal synonymous predicate of its particular instantiations, and he conceives of substantial predication as a paronymous relation. Neither Porphyry nor Iamblichus believe that an ante rem form can be predicated synonymously of corporeal individuals

L’articolo considera le concezioni degli universali e della predicazione essenziale elaborate da Porfirio e da Giamblico e riportate nel Commento alle Categorie di Simplicio (part. p. 53 Kalbfleisch). Porfirio considera l’ilemorfismo di Aristotele come una dottrina valida entro i limiti del mondo fisico. Questa posizione generale può essere ritrovata nell’interpretazione delle categorie di Aristotele, nella quale Porfirio assimila lo statuto dei predicati sostanziali universali con quello di essenze ilemorfiche. L’atteggiamento di Giamblico è diverso, poiché la sua platonizzazione della logica aristotelica è più pervasiva. Di conseguenza egli fornisce una lettura platonizzante della teoria aristotelica della predicazione sostanziale, una lettura che fa riferimento ai generi ante rem e alla relazione metafisica della partecipazione. Giamblico è consapevole che la forma ante rem non può essere un predicato universale sinomino rispetto alle sue esemplificazioni particolare e concepisce la predicazione sostanziale come una relazione paronima. Né Porfirio né Giamblico ritengono che una forma ante rem possa essere predicata degli individui corporei in modo sinonimo.

Chiaradonna, R. (2007). Porphyry and Iamblichus on Universals and Synonymous Predication. DOCUMENTI E STUDI SULLA TRADIZIONE FILOSOFICA MEDIEVALE, 18, 123-140.

Porphyry and Iamblichus on Universals and Synonymous Predication

CHIARADONNA, RICCARDO
2007-01-01

Abstract

This article focuses on Porphyry’s and Iamblichus’ views on universals and essential predication as reported in Simplicius’ Commentary on Aristotle’s Categories (esp. p. 53 Kalbfleisch). Porphyry regards Aristotle’s hylomorphism as a theory valid within the boundaries of the physical world. This overall position can be found in Porphyry’s interpretation of Aristotle’s categories, where he equates the status of universal substantial predicates with that of hyomorphic essences. Iamblichus’ attitude is different in that his Platonising of Aristotle’s logic is more direct and pervasive. Consequently, Iamblichus offers a Platonising reading of the Aristotelian theory of substantial predication which refers to ante rem genera and to the metaphysical relation of participation. Iamblichus is well aware that an ante rem form cannot be a universal synonymous predicate of its particular instantiations, and he conceives of substantial predication as a paronymous relation. Neither Porphyry nor Iamblichus believe that an ante rem form can be predicated synonymously of corporeal individuals
2007
L’articolo considera le concezioni degli universali e della predicazione essenziale elaborate da Porfirio e da Giamblico e riportate nel Commento alle Categorie di Simplicio (part. p. 53 Kalbfleisch). Porfirio considera l’ilemorfismo di Aristotele come una dottrina valida entro i limiti del mondo fisico. Questa posizione generale può essere ritrovata nell’interpretazione delle categorie di Aristotele, nella quale Porfirio assimila lo statuto dei predicati sostanziali universali con quello di essenze ilemorfiche. L’atteggiamento di Giamblico è diverso, poiché la sua platonizzazione della logica aristotelica è più pervasiva. Di conseguenza egli fornisce una lettura platonizzante della teoria aristotelica della predicazione sostanziale, una lettura che fa riferimento ai generi ante rem e alla relazione metafisica della partecipazione. Giamblico è consapevole che la forma ante rem non può essere un predicato universale sinomino rispetto alle sue esemplificazioni particolare e concepisce la predicazione sostanziale come una relazione paronima. Né Porfirio né Giamblico ritengono che una forma ante rem possa essere predicata degli individui corporei in modo sinonimo.
Chiaradonna, R. (2007). Porphyry and Iamblichus on Universals and Synonymous Predication. DOCUMENTI E STUDI SULLA TRADIZIONE FILOSOFICA MEDIEVALE, 18, 123-140.
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