The review reconstructs Judith Butler's theory on the performativity of language, drawing attention at the same time to the corporeal character of language and the social-linguistic dimension of the body. Following the arguments of Butler, developed with constant reference to authors such as Austin, Althusser, Derrida, language appears in fact as a pole of expropriation of self which is one with the possibility of remodelling political agency starting from the controversial character of enunciation.

La recensione ricostruisce le linee della riflessione di Judith Butler sulla performatività del linguaggio, mettendo in luce al tempo stesso il carattere corporeo del linguaggio e la dimensione socio-linguistica del corpo. Seguendo le argomentazioni di Butler, condotte in costante confronto con autori come Austin, Althusser, Derrida, il linguaggio appare infatti come un polo di espropriazione del sé che fa tutt’uno con la possibilità di rimodulare l’agency politica a partire dal carattere conflittuale dell’enunciazione.

Fornari, E. (2012). Su Judith Butler, Parole che provocano. Per una politica del performativo, Milano, Raffaello Cortina, 2010. IRIDE, 65, 190-191.

Su Judith Butler, Parole che provocano. Per una politica del performativo, Milano, Raffaello Cortina, 2010

FORNARI, EMANUELA
2012-01-01

Abstract

The review reconstructs Judith Butler's theory on the performativity of language, drawing attention at the same time to the corporeal character of language and the social-linguistic dimension of the body. Following the arguments of Butler, developed with constant reference to authors such as Austin, Althusser, Derrida, language appears in fact as a pole of expropriation of self which is one with the possibility of remodelling political agency starting from the controversial character of enunciation.
2012
La recensione ricostruisce le linee della riflessione di Judith Butler sulla performatività del linguaggio, mettendo in luce al tempo stesso il carattere corporeo del linguaggio e la dimensione socio-linguistica del corpo. Seguendo le argomentazioni di Butler, condotte in costante confronto con autori come Austin, Althusser, Derrida, il linguaggio appare infatti come un polo di espropriazione del sé che fa tutt’uno con la possibilità di rimodulare l’agency politica a partire dal carattere conflittuale dell’enunciazione.
Fornari, E. (2012). Su Judith Butler, Parole che provocano. Per una politica del performativo, Milano, Raffaello Cortina, 2010. IRIDE, 65, 190-191.
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