Gli spazi per la formazione universitaria sono costituiti da ambienti con diverse destinazioni d’uso, il progetto d’illuminazione parte da un’analisi dei compiti visivi che caratterizzano le diverse funzioni: didattica frontale con e senza audiovisivi; didattica tipo “Workshop”; disegno tecnico; lavoro individuale su VDT (computer portatili); attività di laboratorio; spazi per la consultazione (biblioteche); attività di ufficio; uffici di rappresentanza; sale riunioni; spazi di relazione; spazi di distribuzione; spazi di servizio; spazi per gli impianti (locali tecnici). Tale analisi conduce all’individuazione dei requisiti di prestazione dei sistemi di illuminazione a livello generale, ovvero non intrinsecamente connesse con il sito. A questo approccio generale, si sovrappone un’analisi peculiare dei luoghi, della loro storia, delle loro caratteristiche morfologiche, dei materiali ecc. Un terzo livello di analisi, infine, porta a definire i requisiti legati alla gestione dell’impianto, a livello di manutenzione, costi di esercizio, flessibilità d’uso. Dalla sovrapposizione dei 3 livelli di analisi si è arrivati all’individuazione degli elementi fondativi del progetto di illuminazione: • integrazione luce naturale/artificiale per il contenimento dei consumi energetici e l’ottimizzazione del comfort visivo degli utenti; • corretto dosaggio dei flussi luminosi diretti sui compiti visivi ed i flussi indiretti diffusi per riflessione dalle superfici interne dell’edificio, finalizzato all’equilibrio delle luminanze nel campo visivo degli utenti;• controllo dei fenomeni di abbagliamento attraverso la possibilità di schermare la luce naturale, il corretto posizionamento e puntamento degli apparecchi di illuminazione, l’uso di ottiche adeguate; • esaltazione delle caratteristiche morfologiche e di spazialità degli edifici, attraverso l’uso di luce radente o d’accento su volumi, superfici o dettagli architettonici; • possibilità di regolare i livelli dell’illuminazione artificiale a livello automatico rispetto alle condizioni di illuminazione naturale o all’individuazione di scenari predefiniti; • estrema semplicità di gestione dell’impianto e degli scenari luminosi; • utilizzo, ove possibile, di ottiche tali che per garantire le stesse prestazioni, in termini di distribuzione del flusso, in tutte le direzioni e poter disporre gli arredi nella maniera più libera possibile;• possibilità di riconfigurare le accensioni in caso di divisione futura degli spazi diversa rispetto all’attuale, senza dover intervenire sui cablaggi, mediante l’'utilizzo di sistemi a bus.

Frascarolo, M. (2009). Un criterio innovativo per l’ottimizzazione illuminotecnica di spazi industriali dedicati alla formazione: I nuovi spazi per la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. LUCE, 2.

Un criterio innovativo per l’ottimizzazione illuminotecnica di spazi industriali dedicati alla formazione: I nuovi spazi per la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre

FRASCAROLO, MARCO
2009-01-01

Abstract

Gli spazi per la formazione universitaria sono costituiti da ambienti con diverse destinazioni d’uso, il progetto d’illuminazione parte da un’analisi dei compiti visivi che caratterizzano le diverse funzioni: didattica frontale con e senza audiovisivi; didattica tipo “Workshop”; disegno tecnico; lavoro individuale su VDT (computer portatili); attività di laboratorio; spazi per la consultazione (biblioteche); attività di ufficio; uffici di rappresentanza; sale riunioni; spazi di relazione; spazi di distribuzione; spazi di servizio; spazi per gli impianti (locali tecnici). Tale analisi conduce all’individuazione dei requisiti di prestazione dei sistemi di illuminazione a livello generale, ovvero non intrinsecamente connesse con il sito. A questo approccio generale, si sovrappone un’analisi peculiare dei luoghi, della loro storia, delle loro caratteristiche morfologiche, dei materiali ecc. Un terzo livello di analisi, infine, porta a definire i requisiti legati alla gestione dell’impianto, a livello di manutenzione, costi di esercizio, flessibilità d’uso. Dalla sovrapposizione dei 3 livelli di analisi si è arrivati all’individuazione degli elementi fondativi del progetto di illuminazione: • integrazione luce naturale/artificiale per il contenimento dei consumi energetici e l’ottimizzazione del comfort visivo degli utenti; • corretto dosaggio dei flussi luminosi diretti sui compiti visivi ed i flussi indiretti diffusi per riflessione dalle superfici interne dell’edificio, finalizzato all’equilibrio delle luminanze nel campo visivo degli utenti;• controllo dei fenomeni di abbagliamento attraverso la possibilità di schermare la luce naturale, il corretto posizionamento e puntamento degli apparecchi di illuminazione, l’uso di ottiche adeguate; • esaltazione delle caratteristiche morfologiche e di spazialità degli edifici, attraverso l’uso di luce radente o d’accento su volumi, superfici o dettagli architettonici; • possibilità di regolare i livelli dell’illuminazione artificiale a livello automatico rispetto alle condizioni di illuminazione naturale o all’individuazione di scenari predefiniti; • estrema semplicità di gestione dell’impianto e degli scenari luminosi; • utilizzo, ove possibile, di ottiche tali che per garantire le stesse prestazioni, in termini di distribuzione del flusso, in tutte le direzioni e poter disporre gli arredi nella maniera più libera possibile;• possibilità di riconfigurare le accensioni in caso di divisione futura degli spazi diversa rispetto all’attuale, senza dover intervenire sui cablaggi, mediante l’'utilizzo di sistemi a bus.
2009
Frascarolo, M. (2009). Un criterio innovativo per l’ottimizzazione illuminotecnica di spazi industriali dedicati alla formazione: I nuovi spazi per la Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. LUCE, 2.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/149908
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