Dopo essere stato abbandonato per oltre 40 anni, il castello divenne una prigione, dalla metà del XIX secolo fino al 1960. Siamo in grado di datare,con precisione, nel 1235, la prima fase del suo sviluppo grazie al ritrovamento di un epigrafe che attesta quando vennero ampliate le mura della città e venne costruito un cancello su questo sito. Nei secoli XIV e XV, il cancello e parte delle mura vennero trasformate in un fortilizio quadrilatero. Questa struttura è ancora incorporata nelle mura, anche se più volte è stata ampliata e modificata nei secoli successivi. Più di recente, il castello è stato restaurato e si è proseguito con gli scavi archeologici, che hanno permesso di studiare attentamente le varie fasi della sua costruzione. Il nostro obiettivo era quello di far emergere le fabriche più antiche che sono state nascoste sotto superfetazioni moderne. Si è cercato di rendere leggibili queste strutture più antiche, e allo stesso tempo di conservare le tracce di costruzioni più recenti. Così facendo, sono stati rimossi alcuni degli interventi del XIX secolo, mentre altri sono stai restaurati, utilizzando materiali analoghi a quelli tradizionali.

After having been abandoned for over 40 years, the castle became a prison in the mid-19th century until 1960. We can precisely date the first phase of its development to 1235 due to an epigraph that attests when they expanded the town walls and built a gate on this site. In the 14th-15th centuries, they transformed the gate and part of the walls into a quadrilateral fortalice. This structure is still incorporated into the walls even though they repeatedly expanded and modified it over the following centuries. Most recently, we restored and excavated the castle, while carefully studying the various phases of its construction. Our aim was to bring out the fabrications that were hidden underneath modern accretions. Although we tried to make these older structures legible, we also attempted to preserve traces of ulterior construction. In doing so, we removed and restored the 19th century interventions because the materials employed were in no way traditional.

Melograni, C., Rossi Piero, O., Serrao, G., Valli, R., Zampilli, M. (2005). Recupero e trasformazione del castello di Piombino in museo della città e del territorio. D'A. D'ARCHITETTURA, 26/2005, 60-65.

Recupero e trasformazione del castello di Piombino in museo della città e del territorio

VALLI, Ranieri;Zampilli Michele
2005-01-01

Abstract

After having been abandoned for over 40 years, the castle became a prison in the mid-19th century until 1960. We can precisely date the first phase of its development to 1235 due to an epigraph that attests when they expanded the town walls and built a gate on this site. In the 14th-15th centuries, they transformed the gate and part of the walls into a quadrilateral fortalice. This structure is still incorporated into the walls even though they repeatedly expanded and modified it over the following centuries. Most recently, we restored and excavated the castle, while carefully studying the various phases of its construction. Our aim was to bring out the fabrications that were hidden underneath modern accretions. Although we tried to make these older structures legible, we also attempted to preserve traces of ulterior construction. In doing so, we removed and restored the 19th century interventions because the materials employed were in no way traditional.
2005
Dopo essere stato abbandonato per oltre 40 anni, il castello divenne una prigione, dalla metà del XIX secolo fino al 1960. Siamo in grado di datare,con precisione, nel 1235, la prima fase del suo sviluppo grazie al ritrovamento di un epigrafe che attesta quando vennero ampliate le mura della città e venne costruito un cancello su questo sito. Nei secoli XIV e XV, il cancello e parte delle mura vennero trasformate in un fortilizio quadrilatero. Questa struttura è ancora incorporata nelle mura, anche se più volte è stata ampliata e modificata nei secoli successivi. Più di recente, il castello è stato restaurato e si è proseguito con gli scavi archeologici, che hanno permesso di studiare attentamente le varie fasi della sua costruzione. Il nostro obiettivo era quello di far emergere le fabriche più antiche che sono state nascoste sotto superfetazioni moderne. Si è cercato di rendere leggibili queste strutture più antiche, e allo stesso tempo di conservare le tracce di costruzioni più recenti. Così facendo, sono stati rimossi alcuni degli interventi del XIX secolo, mentre altri sono stai restaurati, utilizzando materiali analoghi a quelli tradizionali.
Melograni, C., Rossi Piero, O., Serrao, G., Valli, R., Zampilli, M. (2005). Recupero e trasformazione del castello di Piombino in museo della città e del territorio. D'A. D'ARCHITETTURA, 26/2005, 60-65.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11590/150072
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